Sicilia, Grillo: il 5 novembre referendum sulla voglia di cambiare

Noi omertosi con la mafia? Un'idiozia. Renzi teme voto domenica

OTT 28, 2017 -

Roma, 28 ott. (askanews) – “Per me i siciliani sono un popolo davvero stupefacente, hanno una capacità di cavarsela invidiabile. Così non ho questi timori, sono certo che è possibile vedere molto chiaramente chi siamo noi e chi sono loro. Questo voto sarà un referendum sulla voglia di cambiare in meglio una regione che ha tantissime cose da dare al resto del paese”. Lo dice Beppe Grillo in una intervista alla Sicilia.

La Sicilia del 6 novembre, osserva Grillo, “la immagino chiarificata: niente alibi, abbiamo fatto il possibile perché la posta in gioco fosse chiara e limpida; non c’è più nessuna figura ‘mezza’, come Crocetta, a coprire la coscienza di chi farà scelte timidamente insignificanti: la sfida è chiara e non fraintendibile. Con noi inizierà un percorso difficile ma di cui i siciliani potranno andare orgogliosi, anche partecipando. Con loro, comunque si camuffino, resterà tutto com’è, non impressioniamoci: è forse l’ultima votazione non precondizionata in Italia, e per questo è importante. I siciliani devono andare a votare. Lo devono alla loro storia”.

Il comico, che oggi sarà a Catania per la campagna elettorale di Giancarlo cancelleri, candidato M5s alle elezioni siciliane, rifiuta l’etichetta di omertoso con la mafia che Claudio fava, candidato della sinistra, ha dato al Movimento: “E’ un’idiozia, chissà quando smetteranno di credere che ripetendo simili calunnie si ottengano risultati? E’ impressionante questa granitica continuità di atteggiamenti, come se le persone non capissero niente. Chiedo scusa ai cittadini a nome di Fava”.

“Ogni comportamento di Renzi – osserva Grillo – è determinato dalla paura, come vale per tutti i poveri disgraziati con ambizioni infinitamente più grandi di loro, è costretto ad evitare piuttosto che fare. Sa che il vero scontro in sicilia è fra la vecchia cultura e la nostra nuova idea di politica, non sa come mettersi in mezzo e riesce solo a dire e fare cose fastidiose. Per il resto si limita ad evitare in anticipo la sua sconfitta. Ma come si può evitare una sconfitta? Si fantastica di cambiare le regole del gioco, e poi (una volta trovati altrettanti poltronisti) si cambia la legge elettorale con un colpo di mano degno dei peggiori personaggi della nostra storia”.