Lazio, Lombardi (M5s): dalla regione gestione opaca fondi Ue

Che dice Zingaretti?

FEB 14, 2018 -

Roma, 14 feb. (askanews) – “Un paio di settimane fa, ricorderete, l’Ansa aveva rivelato un report dell’Ue secondo cui la Regione Lazio e Zingaretti (Pd) si sarebbero resi protagonisti di una gestione opaca dei fondi europei, con erogazioni sospette persino al gruppo Espresso. Nessun stupore da parte mia, conosco fin troppo bene il modus operandi del presidente uscente che ha sempre preferito starsene nel silenzio per muovere meglio le sue pedine. In fondo, Zingaretti per sua stessa ammissione è uno degli uomini più vicini a D’Alema, che lo ritiene essere il suo più fedelissimo soldato, il che è tutto dire. Ma mai, credetemi, mai avrei pensato che si potesse arrivare a speculare anche sui buoni asilo destinati alle ragazze madri. Invece è quello che accaduto, leggendo il report annuale della Commissione europea sulla gestione dei fondi comunitari fatta dalla Regione Lazio sotto la guida Zingaretti”. A sostenerlo, su Facebook, Roberta Lombardi, candidata del M5s alla presidenza della regione Lazio.

“In particolare, nel documento che vi allego – scrive riferendosi ad un documento presente su Fb – l’Ue rileva che a fronte di 3,2 milioni di euro stanziati per buoni asilo che sarebbero dovuti essere erogati a ragazze madri, l’autorità di gestione della regione abbia riconosciuto 2,4 milioni per spese amministrative e consulenze non documentate in favore di AssForseo. E tutto questo senza alcuna gara di appalto, bensì in modo fiduciario! Perché, vi chiederete? Noi abbiamo approfondito e abbiamo scoperto che il direttore incaricato della gestione dei fondi allora era Fabrizio Lella, uomo vicinissimo a Zingaretti dai tempi della Provincia e, guarda il caso, chiamato ancora da Zingaretti in Regione a fare il dirigente pubblico dopo essersi dimesso dall’incarico di amministratore di Assforseo… Di questi fondi – scrive Lombardi – per le ragazze madri, la spesa di ben 2,4 milioni di euro per gli ispettori UE oltre a non essere documentata avrebbe una destinazione ambigua e non trasparente. L’ ispezione dei commissari arriva a conclusioni molto chiare: la CE ‘ritiene che il principio di sana gestione finanziaria non sia documentato’. Zingaretti è stato in silenzio finora. Non ha mai chiarito i suoi rapporti con Cionci, per cui è stato indagato in Mafia Capitale una seconda volta (e tutt’oggi è sotto indagine). Non ha chiarito i suoi rapporti con Fabrizio Centofanti, arrestato pochi giorni fa. Non ha mai fornito spiegazioni sul precedente report Ue riguardo ai Fondi Ue per i quali la Regione ha anche negato l’accesso agli atti ai nostri consiglieri regionali, non ha mai risposto alle domande della stampa. Sulle ragazze madri e sugli asili nido però, specie sulla famiglia non si scherza. Questa è una cosa gravissima, di cui dovrà render conto ai cittadini. Oggi al confronto in Rai, quando gli ho presentato il documento, non ha risposto. Continua a spacciare le stabilizzazioni per assunzioni, in 5 anni ha saputo solo tagliare: dai nastri ai presidi sanitari. Questa è la realtà è quello che emerge da questo documento è sconvolgente. Ora capite perché vi dico che il 4 marzo dobbiamo andare a votare, tutti, per mandarli a casa. Zingaretti è l’ultima pedina del sistema rimasta in piedi. Caduto lui, ci togliamo di mezzo una volta per tutte persone come D’Alema e Renzi. È la nostra occasione per cambiare davvero le cose, non possiamo più perderla!” conclude Lombardi.