Casellati prima donna presidente Senato, Meloni prima sponsor

Leader Fdi ricuce fra Berlusconi e Salvini: donna Fi seconda carica Stato e Salvini candidato unico a palazzo Chigi

MAR 24, 2018 -

Roma, 24 mar. (askanews) – Elisabetta Alberti Casellati sarà con ogni probabilità da oggi la prima donna presidente del Senato con i voti del centrodestra e dei Cinque Stelle. Probabilmente gìà dalla tarda mattinata quando a palazzo Madama sarà proclamato il risultato del terzo scrutinio, senza ricorrere al ballotaggio definitivo del pomeriggio. Per essere eletta le serve superare la maggioranza assoluta dei votanti, schede bianche incluse. Un quorum ampiamente superato dall’intesa centrodestra-M5s.

Se così sarà la prima donna presidente del Senato, dovrà molto della sua elezione all’unica donna presidente di partito del centrodestra. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, hanno svolto un ruolo chiave nella notte per riaprire il dialogo Berlusconi-Salvini dopo lo strappo della seconda votazione a palazzo Madama che ha visto la Lega votare Bernini e subito dopo Berlusconi annunciare che Fi avrebbe invece continuato a votare Romani.

Meloni non si è arresa e ha preteso stamani un nuovo vertice chiedendo e ottenendo, secondo quanto riferito, un passo indietro a entrambi. A Berlusconi dalla volontà di scegliere solo lui il nome del candidato Fi per la presidenza del Senato, restando su Paolo Romani anche a fronte del non possumus M5s su quel nome. Mentre a Salvini Meloni ha chiesto e ottenuto un passo indietro dall’ambizione di scegliere da solo, o peggio in accordo con Di Maio, i nomi da far votare al centrodestra. Siano quelli di Annamaria Bernini o quello, ancora più dirompente perchè non azzurro di Giulia Bongiorno. Il nome su cui invece Salvini e Di Maio si erano accordati stanotte convergere in coppia con Roberto Fraccaro come soluzioni sostenuta a colpi di maggioranza da Cinque Stelle e Lega, in caso di mancata ricomposizione del centrodestra.

Bongiorno o altro nome leghista per il Senato diverso dallo stesso Salvini a fronte dell’accordo di coalizione per un azzurro a palazzo Madama raggiunto insieme al riconoscimento della premiership di coalizione per Salvini, infatti, a giudizio di Fdi avrebbe sancito insieme la fine del centrodestra ma anche della indicazione unitaria del leader leghista al Quirinale come nome senza subordinate per l’incarico da premier.

Da qui la telefonata da palazzo Grazioli di Matteo Salvini a Luigi Di Maio con il nome di Elisabetta Alberti Casellati per palazzo Madama espressione di tutto il centrodestra. E la comunicazione di Di Maio a Salvini che per la Camera il nome da votare sarebbe dunque stato quello di Roberto Fico. Da sempre prima scelta dei Cinque Stelle. Superato solo nell’indicazione notturna dei capigruppo M5s per Roberto Fraccaro, quando la possibilità di ricompattare il centrodestra non sembrava alla portata.

Tor