Nomine, M5s: Governo non può decidere da solo su partecipate

Roventini: "Non bisogna fare tabula rasa, premiare il merito"

MAR 28, 2018 -

Roma, 28 mar. (askanews) – Le nomine nelle aziende partecipate dallo Stato “non sono un’occasione per fare tabula rasa”. Lo ha sostenuto Andrea Roventini, candidato ministro dell’Economia del M5S, in un post sul blog delle stelle dal titolo “Nomine pubbliche: onestà e competenza le nostre stelle polari”. La forza guidata da Luigi Di Maio prova a rassicurare, quindi, gli ambienti politici, economici e dirigenziali interessati alla partita. Secondo l’economista “bisognerà pragmaticamente verificare i risultati ottenuti dai vertici uscenti caso per caso, considerando gli obiettivi ed il contesto competitivo e normativo. Non si dovrà avere paura di riconfermare i manager che hanno ben operato e di congedare quelli che hanno deluso”.

“Una società sana premia il merito, rimuove le disuguaglianze, punisce i disonesti ed investe sui propri talenti, sull’istruzione e sull’innovazione”. Nella vicenda nomine “competenza, trasparenza, ed onestà saranno le nostre stelle polari per raggiungere l’obiettivo di una nuova crescita sostenibile ed inclusiva, guidata dall’innovazione e dallo sviluppo tecnologico”, osserva Roventini.

Il M5S vuole evitare “logiche politiche spartitorie che possano promuovere manager appartenenti a circoli di potere, che affondano le radici nella Prima e Seconda Repubblica, e cercano di riciclarsi anche oggi, o fornire una comoda poltrona agli amici degli amici, o un buen retiro per i soggetti (es. capi di gabinetto, consiglieri di stato, direttori generali, etc.) non più graditi e privi delle competenze necessarie. Le Istituzioni devono infatti poter respirare e operare anche, e soprattutto, in questa fase di concertazione per la formazione del Governo e devono poterlo fare in piena trasparenza anche utilizzando strumenti già esistenti, come il portale CROS del MEF”.

“Alla luce di queste considerazioni, un governo dimissionario, la cui maggioranza politica – avverte l’esponente del M5S – è stata così pesantemente ridimensionata dagli elettori, non può decidere da solo. Nei casi in cui la nomina dei vertici d’imprese di rilievo nazionale non possa attendere la nascita del nuovo governo, come nel caso di Saipem, sarà necessario procedere con intese di carattere generale che coinvolgano l’esecutivo uscente e l’attuale Parlamento nel quadro degli obiettivi delle nostre istituzioni democratiche e dei criteri sopra enunciati”.