Governo,Franceschini: ora confronto con M5s,non si dica solo no

Tenere "unito" il Pd a partire da leader "più influente, Renzi"

APR 24, 2018 -

Roma, 24 apr. (askanews) – “Mi ha sconcertato leggere una raffica di dichiarazioni di totale chiusura di esponenti del mio partito mezz’ora dopo il conferimento dell’incarico” al presidente della Camera Fico, “abbiamo invece l’obbligo” di verificare nei contenuti la possibilità di un accordo con il M5s per la formazione del governo tenendo “unito” il Pd, a cominciare dal suo leader “più influente”, Matteo Renzi. Lo afferma Dario Franceschini, ministro uscente dei Beni Culturali, in una intervista a Repubblica nella quale spiega che “bisogna tentare questa strada senza pregiudiziali. Mettiamo in campo le proposte del Pd come ha iniziato a fare Martina. Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi. Certo, se ci rivolgiamo solo alle spalle, è chiaro che la collaborazione è impensabile. Ma dobbiamo guardare avanti”.

Il documento approvato all’ultima direzione del partito “ci collocava all’opposizione di un esecutivo Centrodestra-M5s. Ma nello stesso tempo garantiva ‘al Presidente della Repubblica il proprio apporto nell’interesse generale’. È allora possibile nel Pd discutere di una prospettiva politica senza veleni, senza sospetti, senza accuse di coltivare ambizioni personali?”, sottolinea ricordando che “la discussione in questi giorni è stata caratterizzata da accuse e sospetti reciproci”. “Quando mi sono espresso a favore di una prospettiva di dialogo, sono stato additato come quello che cercava un ruolo. Penso che questa logica debba essere abbandonata”, conclude Franceschini.