Dl Genova, il pugno di Toninelli

Ma la fronda M5s batte un altro colpo

NOV 15, 2018 -

Roma, 15 nov. (askanews) – L’aula di Palazzo Madama dà il via libera al Dl Genova che contiene, dopo varie giravolte, anche il contestato condono edilizio a Ischia. Ma il caso politico resta dopo che martedì, per la prima volta, il governo gialloverde è andato in minoranza in commissione Lavori pubblici. Decisivi in questo i dissidenti Cinquestelle che già sul decreto sicurezza avevano battuto un colpo. Contrario alle scelte maggioranza M5s-Lega. Martedì in commissione il senatore pentastellato Gregorio De Falco ha votato con l’opposizione, mentre Paola Nugnes, da tempo critica su alcuni provvedimenti, si è astenuta.

Entrambi sono andati incontro all’ira dei vertici M5s e si vocifera di sanzioni e forse anche di espulsioni. L’aula di Palazzo Madama ha reintrodotto il condono edilizio nell’isola campana respingendo l’emendamento all’articolo 25, presentato ieri da Forza Italia e approvato in commissione, che aveva portato alla sconfitta della maggioranza. Si torna, dunque, al testo iniziale nel quale restano il riferimento e l’applicazione della legge sul condono dell’85 per le istanze pendenti su immobili danneggiati dal sisma di un anno fa. Ma la ferita nella maggioranza non si è rimarginata se è vero che oggi in aula De Falco ha tenuto il punto, votando con le opposizioni ed è mancato all’appello il voto di altri sette senatori grillini di cui tre assenti giustificati, uno in congedo e altri tre – Nugnes, Ciampolillo e Fattori – contrari al condono. Morale: il condono in aula passa con 200 voti a favore, 75 contrari e 1 astenuto con i voti favorevoli di Forza Italia – che di fatto compie una giravolta rispetto all’atteggiamento in commissione – che diventano importanti ai fini del conteggio finale.

Malessere che resta agli atti anche guardando la votazione finale al Decreto Genova. Dieci senatori del Movimento 5 Stelle e otto della Lega non prendono parte alla votazione e il dl passa a Palazzo Madama con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astenuti. I grillini assenti sono Vittoria Deledda Bogo, Alfonso Ciampolillo, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Luigi Di Marzio, Elena Fattori, Michele Giarrusso, Cinzia Leone, Paola Nugnes e Mario Turco. Sul fronte Lega non hanno partecipato al voto perché in congedo o in missione, come emerge dai tabulati del Senato, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il viceministro per le Infrastrutture Armando Siri, i ministri Giulia Bongiorno e Gian Marco Centinaio e i sottosegretari Stefano Candiani e Lucia Bergonzoni.

Ancora, mancano all’appello i senatori del Carroccio Antonella Faggi e Umberto Fusco. Presente in aula, invece, Umberto Bossi che si è astenuto (stessa scelta per l’ex M5s, ora nel Misto, Carlo Martelli). Ma voti favorevoli al decreto arrivano anche da alcuni senatori del gruppo Misto e da Fratelli d’Italia perché, spiega la leader Giorgia Meloni, “non è un soccorso al governo, ma un sostegno per i genovesi e gli italiani”. Contrari il Pd, gli esponenti delle Autonomie e alcuni senatori del misto. Gli astenuti sono tutti di Forza Italia (come già accaduto alla Camera). A tre mesi dal crollo del Ponte Morandi è legge il decreto su Genova e altre emergenze e il ministro Danilo Toninelli (subito richiamato dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati) alza il pugno in aula in segno di vittoria.