Fratoianni da Sea Watch: sembra zona guerra ma qui guerra non c’è

"A bordo per chiedere sbarco 47 ostaggi, hanno cicatrici torture"

GEN 27, 2019 -

Roma, 27 gen. (askanews) – “Siamo saliti a bordo per chiedere con forza che i 47 ostaggi possano finalmente sbarcare. Sono persone che hanno vissuto un trauma terribile, hanno le cicatrici delle torture, i loro occhi dicono tutto. Persone che stavano per morire che sono state salvate e adesso devono sbarcare in un porto sicuro dove vengano riconosciuti i loro diritti umani. Dietro di me ci sono le motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia costiera, sembra sia una zona di guerra ma la guerra qui non c’è qui, c’è la pace, la capacità di chi su questa nave salva le vite, per dare un futuro a persone che pensavano di averlo perso”. Lo afferma il deputato di Leu Nicola Fratoianni in un video in diretta dalla Sea Watch dove questa mattina è salito insieme ad altri parlamentari contro il divieto delle autorità.

“Sono qui a bordo per chiedere che a queste 47 persone, ai minori soprattutto, sia consentito al più presto di sbarcare, di poter accedere ai loro diritti che sono quelli di chiedere asilo, il loro diritto di non essere più torturati, uccisi, derubati”.

“Sono qui – ha concluso – per fare il mio mestiere, fare il parlamentare per me significa utilizzare gli strumenti che ho per chi è senza voce, per chi è più debole, per chi è in difficoltà. Questa è la politica di cui io credo ci sia bisogno”.