Mobilità, Girotto (M5S): priorità Tpl, elettrico e sharing

"Importante azione coordinata al Mise anche per tutela filiere"

GIU 6, 2018 -

Roma, (askanews) – Più mobilità sostenibile, transizione all’elettrico, investimenti come leva ad effetto moltiplicatore, guardando a filiere produttive di primaria importanza a cominciare dall’automotive nazionale. Dalla campagna elettorale fino al contratto di governo con la Lega, il Movimento 5 Stelle ha mantenuto la barra dritta, e le idee chiare, in materia di nuova mobilità, con una visione industriale e di sistema. Il punto sull’azione del governo in questo settore strategico lo fa il senatore Gianni Girotto, portavoce al Senato e coordinatore per il programma energia del Movimento 5 Stelle: “I punti essenziali per una nuova politica della mobilità sono tre. Innanzitutto molto più trasporto pubblico locale, o su rotaia elettrificata o con autobus ed altri mezzi elettrici, laddove la Cina ne ha 350 mila in funzione. Poi derivare elettricità il più possibile da fonte rinnovabile anche se tutti gli studi hanno già confermato che già con il mix attuale l’elettrico è meno inquinante. Ancora, sharing cioè condivisione. Infine mobilità leggera”.

L’ottica è quella di una cabina di regia quanto più possibile centrata su innovazione, tutela dell’occupazione e trasformazione complessiva della mobilità. Determinante il ruolo di Luigi Di Maio, nell’assunzione sia della responsabilità del ministero dello sviluppo economico sia di quello del lavoro. Ancora Girotto: “Il nostro ministro dello sviluppo economico e del lavoro ha voluto tenere entrambi i ministeri proprio per un discorso di coordinamento, che manca da sempre. Con la nostra azione speriamo di poter replicare quello che è stato il boom della telefonia cellulare in Italia, dove partimmo ultimi, come siamo ultimi in tema di mobilità elettrica. Speriamo di recuperare velocemente le posizioni, sono in gioco un milione di posti di lavoro che sono attualmente quelli impiegati nella filiera dell’automotive”.

Ma quali saranno in concreto le prime azioni? Quali i primi investimenti? “Abbiamo pronte una serie di misure, alcune a costo zero, per incentivare moltissimo questa transizione. Ricordo la tecnologia V2G, che è la tecnologia chiave che permetterà da una parte di sviluppare il mercato delle rinnovabili e dall’altro quello delle auto elettriche. Una misura a costo zero perchè la tecnologia già l’abbiamo , manca solo il regolamento attuativo che deve essere fatto proprio dal ministero e dall’autorità per l’energia elettrica. Poi ci sono altre misure come la partecipazione delle rinnovabili nel mercato dei servizi elettrici, i cosiddetti servizi ancillari, i servizi di bilanciamento, di dispacciamento, gli aggregatori, la demande response, lo stoccaggio. Molte di queste misure sono a costo zero, poi naturalmente ci sono le infrastrutture di ricarica che sono comunque spalmate negli anni. E comunque quello che investiamo adesso ci tornerà moltiplicato, è una di quelle tecnologie in cui l’investimento ha un effetto leva moltiplicatore estremamente rilevante”.