Trump-Conte elogi incrociati. Amici su Libia, migranti, commercio

Il premier: proficuo scambio; Trump: sì a investimenti in Italia

LUG 31, 2018 -

Washington, (askanews) – Dopo l’incontro di lunedì 30 luglio alla Casa Bianca, l’amicizia tra Donald Trump e Giuseppe Conte, iniziata sin dai primi incontri, sembra ormai una cosa seria. Piena intesa tra Roma e Washington sui migranti, con la creazione di una “cabina di regia permanente” nel Mediterraneo con particolare attenzione alla Libia. In un primo intervento durante l’incontro nello Studio ovale, Trump ha elogiato l’Italia:

“Sono pienamente d’accordo con quello che state facendo in merito ai migranti, sull’immigrazione illegale e quella legale. L’Italia ha preso una posizione molto ferma sui confini, una posizione che pochi paesi hanno preso e francamente, state facendo la cosa giusta secondo me. Molti altri paesi in Europa dovrebbero fare la stessa cosa”.

Il presidente del Consiglio ha strappato a Trump un accordo di massima per rafforzare la collaborazione sulla sicurezza e sulla lotta al terrorismo e ancora sul controllo delle migrazioni e sulla Libia. Uno scambio di vedute “proficuo”, insomma, che arriva fino alla Russia, come ha sottolineato Conte:

“Sia il G7, sia alla Nato, abbiamo avuto un proficuo scambio di vedute e di opinioni, di posizioni – ha detto il presidente del Consiglio – Noi siamo aperti al dialogo con la Russia, riteniamo che la Russia giochi un ruolo fondamentale in tutte le crisi geopolitiche internazionali. Quindi pensare di escludere da un dialogo, come ha detto anche il presidente Trump, se vogliamo risolvere i problemi non ci possiamo scegliere le controparti, dobbiamo accettare, sederci a un tavolo, negoziare, dialogare con coloro che sono nei fatti le nostre controparti”.

C’è poi la questione delle relazioni commerciali, con Trump che ha aperto agli investimenti in Italia, definendola una “nazione grandiosa” che produce ottimi prodotti “di cui non ricordo il nome, ma ne ho molti”, ha detto il presidente Usa. Proprio sui dazi, materia molto delicata su cui Trump sta costruendo buona parte della sua azione politica, non c’è un accordo, ma si continua a lavorare a livello europeo.