Mary de Rachewiltz: mio padre Ezra Pound e l’Italia

Casapound? "Mi spiace per i ragazzi in buona fede"

OTT 9, 2018 -

Merano, 8 ott. (askanews) – In questo castelletto sulla vallata di Merano in Alto Adige c’è un pezzo dell’eredità di un grande poeta americano, Ezra Pound. E’ qui a Brunnenburg che vive la figlia Mary de Rachewiltz, e il castello è anche museo, pieno di cimeli dei decenni che Pound passò in Italia.

Poetessa, saggista, traduttrice in italiano di Pound e altri poeti, Mary è figlia della violinista Olga Rudge. Figlia illegittima, perché Pound era sposato a un’altra donna. La sua è una storia affascinante fra misteri e memorie. “Mia madre voleva un figlio da mio padre; lui non ne voleva. Lei c’è riuscita, solo che è nata una figlia, e per lei è stato un tale shock che non mi ha voluto. Sono storie…” dice Mary.

La bambina viene affidata a una balia tirolese, con cui vivrà fino ai dieci anni. Fino allora stato è proprio Pound a occuparsene di più, scrivendole, tenendo i contatti con la balia.

“Lui veniva a Gais a trovarmi, ci sono tutte queste foto..” dice Mary. “Io con mio padre mi divertivo, con mia madre no. Mio padre era divertente”.

Ora, sull’autore dei celebri Cantos è uscito per Mondadori un libro di Alessandro Rivali, “Ho cercato di scrivere Paradiso”. L’autore dice: “Il libro penso possa essere una sorta di biografia intima di Pound; tutto merito di Mary che mi ha regalato tante confidenze, che credo per la prima volta vengano portate in Italia al grande pubblico”.

In Italia il ricordo di Ezra Pound è legato al fascismo; Pound apprezzava Mussolini, tenne discorsi dall’Eiar fascista, dopo la guerra fu incarcerato e passò tredici anni in manicomio in America come traditore della patria.

Ma Pound era un poeta, e di politica, dice la figlia, si interessava quasi per paradosso. Aveva altro da fare: leggere, scrivere, studiare. Se il grosso del suo archivio è alla Yale University, qui in Alto Adige ci sono ancora tutti i suoi libri fittamente annotati.

Mary de Rachewiltz ha anche portato in tribunale Casa Pound, per chiedere che non potessero usare il nome del padre. Ma ha perso. Oggi, dice, le dispiace solo “per i ragazzi in buona fede che credono di capire Pound attraverso la nostalgia del fascismo italiano. E questo è completamente errato.”

E se Mary de Rachewiltz ha dedicato molti anni a Pound e alle sue opere, non ha dubbi sulla propria competenza, né sente di aver vissuto all’ombra di questo padre ingombrante: “Almeno in casa mia ha sempre comandato la donna. A cominciare dalla mia balia, e da mia madre, e mia nonna.. e qui credo che anche io ho avuto abbastanza da dire”.