Sfida a colpi di preferenze

Tremaglia-Ceci, duello a destra per la (ipotetica) poltrona di vice

Tremaglia-Ceci, duello a destra per la (ipotetica) poltrona di vice
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Di sondaggi sulle prossime comunali ancora non ce ne sono, eppure Giacomo Stucchi è sicuro: «Il vento soffia a nostro favore». Lo dice dopo aver visionato le previsioni per le prossime Europee, che si terranno lo stesso 26 maggio in cui i bergamaschi dovranno decidere anche chi guiderà Palazzo Frizzoni per i prossimi cinque anni: nel capoluogo orobico, la coalizione di centrodestra è data al 54 per cento, il centrosinistra al 33 circa. Stucchi e la Lega, dunque, sono convinti che il consenso nazionale trainerà anche il voto locale, portando l’ex numero uno del Copasir alla guida della città senza neanche passare dal ballottaggio.

Una convinzione, però, che non è comune all’intera coalizione. Soprattutto in Forza Italia, infatti, c’è chi appare meno convinto. «Siamo avanti, ma di quattro o cinque punti. Non di più», sussurra qualche azzurro a denti stretti. Come a dire: ottimisti sì, ma attenzione. I più navigati, ad esempio, non dimenticano che un anno fa, alle Regionali, in città Gori riuscì a battere Attilio Fontana col 43,3 per cento contro il 41,5 dell’attuale governatore lombardo. Anzi, come ha giustamente ricordato il Corriere nei giorni scorsi, in valore assoluto il consenso di Gori tra il 2014 e il 2018 è cresciuto: al primo turno delle Comunali di cinque anni fa lo votarono 28.281 elettori, alle Regionali 28.652 (sia pure con un’affluenza più alta). È sulla base di questi dati che...

 

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