La rivelazione

La maestra: «Dopo un attentato un alunno ha sostenuto i terroristi»

La maestra: «Dopo un attentato un alunno ha sostenuto i terroristi»
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«Dopo un efferato attentato un alunno in classe ha sostenuto i terroristi». Questa la rivelazione shock della maestra della primaria di via Mazzini a Trezzo d'Adda, Patrizia Crespi, data durante l’incontro che si è tenuto l’altro venerdì a Canonica con Magdi Cristiano Allam. Il tema era la  religione musulmana e la docente era presente in qualità di vicesindaco del paese che ha organizzato l’evento.

 

 

«Una considerazione da insegnante - ha detto nel suo intervento  Crespi -. Sono maestra da più di 35 anni e già trent’anni fa avevo alunni musulmani, però i ragazzini  erano molto più integrati perché lo erano le loro madri. Nessuna donna era velata mentre adesso, dopo poco che arrivano in Italia magari senza indossare il velo, iniziano a frequentare la moschea, nel nostro caso quella di Segrate va molto. E, dopo pochi mesi, queste donne sono bardate da capo a piedi. I bambini intanto  frequentano la scuola coranica».

Dal generale al particolare: la maestra ha raccontato infatti un episodio specifico. «Mi è capitato in classe, in occasione di un attentato particolarmente efferato, di sentire un commento in arabo di un alunno - ha proseguito l’insegnante - Io non ho capito perché non conosco la lingua, ma una bambina araba mi ha riferito: “Guarda che lui  ha detto una cosa molto brutta a sostegno dei terroristi”. Vedo la situazione molto più pericolosa adesso rispetto ai primi tempi, quando c’erano persone che venivano e cercavano davvero dialogo e integrazione, un modo di trovare un futuro per sé e per i propri figli. Ora le cose stanno esplodendo. A livello di cristianesimo si è andati avanti mentre qui c’è una regressione. Vedo nelle moschee di adesso, con gli attuali Imam, una situazione più pericolosa. E’ vero che le donne sono sempre state sottomesse all’uomo però sono quelle più legate ai bambini. E loro, sui propri figli, non hanno più alcun controllo rispetto a trent’anni fa».

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