Carcere per chi non li abbatte

La questione degli ulivi infetti che ha fatto infuriare Beppe Grillo

La questione degli ulivi infetti che ha fatto infuriare Beppe Grillo
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Ci mancava solo la xylella a dividere ancora una volta le due formazioni di governo. Un emendamento contenuto nel decreto legge Semplificazioni introduce la punibilità anche con il carcere per chi non abbatte le piante di ulivo colpite dal batterio. È l’asse Lega–Coldiretti a spingere verso questa soluzione drastica per cercare di arginare un fenomeno che ha già colpito un’area vasta quasi mezzo milione di ettari. Ma dall’altra parte c’è il fronte “negazionista” guidato dai Cinque Stelle che tante volte hanno messo in dubbio la correlazione tra la morte degli ulivi e la xylella. Per capire quanto il confronto sia arroventato, basta ricordare la vicenda di Lello Ciampolillo, parlamentare pentastellato eletto in Puglia, che per bloccare l’eradicazione di una pianta nel territorio di Cisternino aveva scelto quel lembo di terreno come propria residenza parlamentare. Non è bastato: il 14 gennaio i tecnici regionali hanno comunque abbattuto la pianta.

Ma l’affaire xylella sta in particolare a cuore a Beppe Grillo che dal suo blog ha sparato una bordata delle sue sull’emendamento del governo: «Entrano nel tuo terreno senza avvisare. Violano la tua proprietà. Non hanno permessi. Motosega alla mano abbattono i tuoi alberi, quegli ulivi che per anni ti hanno garantito un lavoro e hanno permesso alla tua famiglia di vivere. Poi spargono pesticidi. Tu inerme non puoi che star fermo a guardare e respirare, se ti riesce. Se protesti, rischi il carcere: da 1 a 5 anni. Non è la trama di un film horror. È la realtà».

 

 

Ben diversa la posizione di Coldiretti, che aveva presentato l’8 gennaio un dossier intitolato “Salvaolio” in cui erano contenuti dei dati apocalittici, quantificati in 1,2 miliardi di danni. «Serve un deciso cambio di passo con risorse per gli agricoltori colpiti e le necessarie “eradicazioni chirurgiche” che se fossero state fatte prima avrebbero risparmiato alla Puglia e all’Italia questa situazione drammatica», ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Di qui l’appello al ministro dell’agricoltura, il leghista Gian Marco Centinaio, perché si arrivasse a provvedimenti drastici. Cosa che è stata fatta con l’emendamento approvato al Senato. La Coldiretti ha messo nel mirino anche il sistema di controllo dell’Unione Europea che ha lasciato passare materiale vegetale infetto, poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam.

 

 

Nel frattempo si fa strada una soluzione preventiva, se non proprio alternativa: è stata messa a punto da Alessandro Massaro, premiato per questo come top young engineer dell’anno dal Consiglio nazionale degli Ingegneri (Cni) e da Federmanager giovani. Si tratta di un macchinario, utilizzato durante il processo di trattamento delle piante, capace di distruggere le uova della sputacchina, il cosiddetto insetto vettore, responsabile del contagio. La macchina è stata messa a punto dall’università di Bari ed è stata brevettata: i test sono stati più che buoni, con la distruzione del 99 per cento delle uova depositate.

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