Firenze, crollo a Santa Croce uccide turista: primi 3 indagati

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2017 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
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Firenze, crollo a Santa Croce uccide turista: primi 3 indagati

FIRENZE – Primi iscritti al registro degli indagati dalla procura di Firenze, per la morte di Daniel Testor Schnell, il turista spagnolo di 52 anni ucciso dal crollo di un capitello dentro la basilica di Santa Croce, a Firenze, davanti ai sepolcri dei Grandi di Italia. Gli indagati nell’inchiesta per omicidio colposo, coordinata dal pm Benedetta Foti, al momento risultano tre e fanno parte dell’Opera di Santa Croce, l’ente cui è affidata la curatela della basilica.

Gli avvisi di garanzia sono arrivati alla presidente dell’ente Irene Sanesi, al segretario generale Giuseppe De Micheli e al responsabile tecnico del complesso ecclesiastico e museale Marco Pancani.

“E’ un atto dovuto”, specifica la procura, in vista di un’eventuale autopsia e di altri accertamenti tecnici che potrebbero essere decisi nell’inchiesta. L’Opera in una nota ribadisce “la massima fiducia nel lavoro della magistratura”, mentre “sta fornendo tutta la collaborazione e l’assistenza richiesta per le indagini che sono in fase di svolgimento”.

Risalgono a una settimana fa gli ultimi controlli di sicurezza effettuati nella basilica. E’ una delle chiese più controllate al mondo, ha spiegato il segretario De Micheli. “Solo una settimana fa avevamo impiegato un elevatore per pulire in altezza le vetrate nella parte della basilica dove è avvenuta la tragedia. Ne avevamo approfittato, come facciamo di solito, anche per effettuare un controllo sulle superfici di quella zona. Tutto era risultato regolare”. Risale a circa 10 anni fa, ha ricordato De Micheli, “un restauro generale di ampio respiro sulla parte in cui è successo ciò che è successo”.

Il lavoro per individuare eventuali responsabilità è appena iniziato. Venerdì i vigili urbani, incaricati delle indagini, hanno battuto a tappeto gli uffici dell’ente per acquisire i documenti necessari a ricostruire e individuare organizzazione, mansioni, ruoli, competenze, programmi di manutenzione e controllo delle architetture.

Cause e motivi del distacco del peduccio che ha colpito e ucciso il turista spagnolo sono tutte da capire. Un video preso dalle telecamere interne alla chiesa mostra in modo chiaro, nella sua crudezza, la dinamica dell’incidente: ora è acquisito agli atti dell’inchiesta. Daniel Testor Schnell è morto subito: l’esame sul corpo eseguito dal medico legale fa capire che peso del frammento, altezza e velocità di caduta, quindi il peso effettivo a fine corsa, non gli hanno lasciato scampo. Il turista è stato colpito tra spalla e testa ed è morto senza rendersene conto.

La moglie era accanto, ha visto, ha gridato, poi si è chiusa in un dolore composto riuscendo ad aiutare vigili urbani e polizia scientifica a ricostruire il fatto. In albergo, dove è stata riaccompagnata, ha preferito trascorrere da sola la notte.

“E’ una disgrazia – ha detto il cognato, Juan José Aizcorbe – c’è stata la distruzione di una famiglia, la perdita di un padre e un marito magnifico. A casa ora ci sono tre bambini che aspettano la salma del loro padre. Daniel e Cristina erano qua per il loro 24/o anniversario di matrimonio: erano già stati a Firenze in cinque occasioni, lei è laureata in storia dell’arte. Un giorno felice si è trasformato in una tragedia; è stato proprio Daniel a dire a Cristina di entrare in chiesa. Lo hanno fatto, poi lei ha sentito un tonfo e Daniel era a terra, esanime”.

La basilica resterà chiusa anche nel weekend. I frati francescani nel vicino convento hanno celebrato una messa di suffragio. All’esterno c’era un giglio davanti al portone e un cartello con un messaggio in italiano e in inglese che informa di una chiusura per lutto. I turisti che chiedono e apprendono dell’incidente reagiscono con sorpresa e sconcerto, altri sfilano via verso altri monumenti senza sapere perché.

“Santa Croce è un luogo costantemente monitorato, ma purtroppo il rischio zero non esiste e intervenire in modo preventivo sulle situazioni di rischio è pressoché impossibile”, ha detto Gisella Capponi, direttrice dell’Istituto superiore conservazione e restauro dei Beni Culturali.