Dal teatro
agli spot
di successo

A forza di grattare magari arriva la fortuna. Nel caso di Manuel Renga non stiamo parlando di quella cospicua vincita che all’improvviso può cambiare la vita. Piuttosto della sua passione, quella della recitazione e di un percorso artistico che dai palcoscenici teatrali degli ultimi anni, sta sconfinando nelle ultime settimane sul piccolo schermo con la partecipazione a numerosi spot pubblicitari. L’ultimo della serie, appunto, quello del Gratta e Vinci, nel quale il 34enne di Toscolano Maderno appare «libero di sognare e libero di grattare» al centro del coloratissimo condominio popolato da torme di raschiatori speranzosi. Sarà proprio lui nelle fasi terminali dello spot a ricevere dal concessionario di turno le chiavi della fiammante spider gialla vinta grattando il biglietto della lotteria. «A fine estate - racconta Manuel da Milano dal teatro Libero di via Savona, dove dal 2016 è co-direttore artistico con Corrado Accordino - ho iniziato a partecipare a numerosi casting pubblicitari e devo ammettere che non sta andando affatto male: su sei provini ne ho superati quattro che mi hanno garantito la partecipazione ad altrettanti spot. Come spesso accade sono stato contattato al termine di una recita teatrale e dopo qualche invito della serie ’prova, hai la faccia giusta’ ho deciso davvero di provare a vedere che effetto faceva». L’esordio è in abbazia nei panni di un febbricitante frate nel corto dello sciroppo Bronchenolo, poi Manuel trasloca nel più contemporaneo condominio con il Gratta e Vinci. In seguito una pubblicità tira l’altra: nelle scorse settimane arrivano le partecipazioni agli spot di Amazon libri, Ing direct e McDrive. «Andranno in onda a dicembre - annuncia - sulle reti Sky, Rai e Mediaset». Non sarà in ogni caso solo una parentesi dai suoi impegni teatrali (a metà dicembre Manuel sarà impegnato tra Toscolano Maderno, Carpenedolo e Brescia con Romeo e Giulietta, spettacolo all’interno della rassegna del Circuito Contemporaneo), ma un nuovo filone da esplorare fino in fondo. «In effetti - ammette - con i proventi di questi spot riesco a raggranellare il necessario per permettermi di continuare la mia passione-lavoro di attore e regista. Il mondo della pubblicità è molto meno artistico ma ben più pagato: quello che si vede sullo schermo in 40 secondi è solo una piccolissima parte del girato di una giornata, ma alla resa dei conti è gratificante».