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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Vino pugliese al Vinitaly, tra crescita dell'export e innovazione

Coldiretti sottolinea i passi in avanti compiuti nella qualità delle produzione e nelle offerte di prodotti secondari

Continua la crescita record delle esportazioni dei vini pugliesi, che nel 2017 hanno segnato un +21,5% rispetto all’anno precedente, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia su dati Istat e un valore complessivo di 149 milioni di euro. Di pari passo aumenta la produzione biologica di uve, con 15.990 ettari contro i 10.866 dell’anno precedente. Il Primitivo pugliese con un aumento del +21% è al secondo posto in Italia della classifica dei vini che hanno avuto il maggior incremento nelle bottiglie acquistate nel 2017. I dati sono stati comunicati nel corso dell'edizione 2018 di Vinitaly, che ha aperto oggi i battenti a Verona, rassegna cui quest'anno partecipano 20 aziende della provincia di Brindisi.

Le cantine brindisine a Verona

Ecco le cantine del Brindisino presenti al Vinitaly 2018: Azienda agricola Pietro D’Apolito, Azienda agricola Daniele Marinelli, Azienda vitivinicola Sergio Botrugno, Azienda vitivinicola Francesco Candido Spa, Cantina Sociale Cooperativa di San Donaci, Cantina Sociale Sampietrana, Cantine Baldassarre, Cantine Due Palme, Cantine Pandora, Cantine Paolo Leo, Carvinea Azienda Agricola, Casa Vinicola Marco Carrisi, Le Vigne di Sammarco. Masseria Li Veli, Nuova Santa Barbara, Cantine San Pancrazio, Tenute Rubino, Torleanzi – Tenute dei Fratelli Ciotola, Upal Unione Produttori Agricoli e Allevatori, Vinicola Mediterranea Srl.

“Determinante il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia – commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che vede la provincia di Foggia al secondo posto Italia per ore di lavoro create nel settore del vino e al decimo posto della top ten anche un’altro vitigno pugliese, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari. Innumerevoli le opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione”.

Puglia capofila della produzione bio

Il regolamento comunitario per la produzione di ‘vino biologico’ rappresenta un passo avanti importante per uno sviluppo adeguato del settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero processo enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si può etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“.

“E’ grazie ai produttori di così alto livello – dice con soddisfazione Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che la Puglia è diventata la capofila di questo ‘rinascimento del vino’.  Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto”.

Secondo uno studio della Coldiretti, la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie

Grande successo anche del biologico in Puglia, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico, dato testimoniato dalle numerose etichette di vini prestigiosi presenti al Vinitaly, recanti il logo europeo che distingue le produzioni biologiche. La Puglia è la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio e biodinamico. Grande attenzione anche all’ambiente, testimoniato dall’utilizzo del ‘tappo bio’, la chiusura innovativa “carbon neutral”, riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.

L'innovazione

Non da ultima, l'innovazione introdotta da varie aziende pugliesi, che sta contribuendo a dare fermento ad un settore in continua crescita in termini di qualità e riconoscibilità sui mercati nazionali ed internazionali. Dal tappo in vetro, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dagli occhialini utili ad ‘immergersi’ nelle Terre del Neagroamaro, fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende, raccontate da Coldiretti Puglia in occasione del Vinitaly. Capitolo a parte, aggiunge Coldiretti Puglia, merita la diffusione del “wine beauty” che oggi riguarda dalla crema viso alla linfa di vite, dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età al nettare di uva.

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