“Non abbandoneremo gli stranieri se diventeranno irregolari: siamo tutti esseri umani”. A dirlo, con parole chiare e decise, è stato il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada durante l’annuale incontro con la stampa locale.
Tremolada ha affrontato la questione al termine del suo intervento sul tema dei media, rispondendo alla domanda di un giornalista.
“Siamo tutti uomini: non credo siamo diventati tutti cattivi, credo che siamo impauriti”, ha detto, “è sbagliato fare l’equazione migrante-minaccia: l’85 per cento di quelli presenti a Brescia sono integrati. E non dobbiamo dimenticare che assistiamo in Italia al devastante fenomeno della denatalità. L’unica prospettiva non può essere quella del controllo”, ha continuato, “serve un’accoglienza seria: non possiamo non accogliere chi è in mare, ma dobbiamo anche guardare ciò che accade prima, nei paesi d’origine. Dobbiamo riuscire a fare in modo che venga garantito il diritto delle persone di non partire”.
Quindi il vescovo ha sfidato apertamente il governo sulla questione migranti. “Seguiremo le prescrizioni”, ha detto, “ma non potremo esimerci dall’essere umani. Le persone collocate nei centri che riceveranno il diniego del permesso dove andranno? Diventeranno invisibili? Se la risposta è ‘si arrangino’ noi non possimo accettarla. Cristianamente non potremo non aiutarli, anche se dovessimo rischiare qualcosa. Non abbandoneremo gli irregolari, perché siamo umani come loro”.
Bene. Quindi, a vostre spese, siete pronti per accoglierli nelle vostre numerose strutture? Siete anche consapevoli che, se non se ne vanno, commettono e commettete un reato? Io vi suggerirei questo: avete uno stato indipendente, il Vaticano, che può legiferare in piena autonomia. Perchè non organizzare pullman che accompagnino tutti quelli che risultano irregolari in Italia nel vostro stato dove potete, nella legalità, accogliere tutti, compresi quelli che risultano, da noi, irregolari? Questo mi sembrerebbe un discorso sensato, nella legalità e cristianamente corretto.