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Case popolari, Lega: Regione non esclude a priori immigrati

Giovedì, 03 Maggio 2018

(Rimini) Alloggi popolari, La Giunta Bonaccini “si vanta”, secondo la Lega, “di voler fare giustizia sociale e di escludere dalle assegnazioni chi già possiede casa all’estero, ma gioca con le percentuali di proprietà per annacquare la norma e scarica tutto l’onere dei controlli sui Comuni. Con il risultato che, praticamente, nulla è cambiato”. Così Massimiliano Pompignoli, presidente della commissione bilancio e consigliere regionale della Lega.(Rimini) Alloggi popolari, La Giunta Bonaccini “si vanta”, secondo la Lega, “di voler fare giustizia sociale e di escludere dalle assegnazioni chi già possiede casa all’estero, ma gioca con le percentuali di proprietà per annacquare la norma e scarica tutto l’onere dei controlli sui Comuni. Con il risultato che, praticamente, nulla è cambiato”. Così Massimiliano Pompignoli, presidente della commissione bilancio e consigliere regionale della Lega.“È dall’inizio della legislatura che la Lega Nord sottolinea la necessità di vietare l’assegnazione di case popolari a immigrati che, in patria, vantano una o più proprietà immobiliari. Ma l’annuncio della Regione è uno specchietto per le allodole”. Nel dettaglio “la Giunta Bonaccini, con la delibera 613 del 2 maggio scorso, ha messo mano ai requisiti per l’accesso e la permanenza negli alloggi Erp. L’atto rimescola le carte in tavola in particolare sul requisito dell’impossidenza. Nelle premesse l’assessore alle politiche abitative Elisabetta Gualmini, esprime la volontà di estenderne l’ambito territoriale di riferimento oltre i confini nazionali, ma a ben guardare non è esattamente così”. Per prima cosa “la delibera non esclude a priori tutti i proprietari o usufruttuari di case in Italia o all’estero, ma solo quelli che ne godono al 100% - spiega Pompignoli - mentre è sufficiente detenere meno del 50% di una proprietà per poter, senza problemi, avanzare domanda e ottenere l’assegnazione di un alloggio Erp”.Inoltre, “cosa ancor più grave, la Regione se ne sta con le mani in mano. Sarà, infatti, compito dei Comuni verificare l’esistenza di questo requisito attraverso la dichiarazione Isee o tramite eventuali ulteriori forme di controllo”. Ancora una volta, dunque, la responsabilità “viene scaricata sui Comuni che, semplicemente possono (e non devono) se ne hanno il tempo e le risorse, verificare lo stato patrimoniale dei cittadini extracomunitari”. In sostanza “l’atto non risolve il problema delle centinaia di stranieri che, anche in Emilia Romagna, millantano condizioni di disagio sociale e difficoltà economiche”, pur essendo proprietari di immobili all’estero.


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