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Apertura al più presto della fase congressuale per eleggere un nuovo segretario: è una delle richieste avanzate dall’assemblea regionale del Pd convocata ad Abbasanta da oltre un quinto dei delegati (tutti dell’aera Soru). “Questa non è una riunione d’area – ha sottolineato l’ex segretario Renato Soru – ma un’assemblea convocata da un presidente autorevole, nel rispetto di una regola che tutela le minoranze: spero che ci siano altre assemblee alle quali prenderò parte anche se convocate dagli altri”.

All’hotel “Su Baione” non c’era nessuno dei tre parlamentari sardi eletti col Pd. “Mi dispiace – ha detto Soru – tutti noi abbiamo votato e fatto votare il 4 marzo, questo è stato ripagato con l’assenza”. Sul segretario Giuseppe Luigi Cucca, l’europarlamentare ha detto: “Quando ho appreso di essere un ostacolo per il partito, io mi sono dimesso due minuti dopo, c’è una regola nei partiti: se si perde ci si mette da parte, proprio per facilitare la discussione, ma l’insistenza con cui il segretario dimostra di stare in direzione, sembra fatta per ammazzare la discussione”.

Su chi, come Silvio Lai, ha chiesto un rinvio dell’Assemblea per poter promuovere un referendum nei circoli e attraverso l’articolo 13 dar vita a un Pd sardo, Soru ha osservato: “Siamo già il Pd sardo, certo se stiamo a casa dimostriamo di essere solo dei rimestatori che non pensano al bene della politica in Sardegna”. Tra dieci mesi, ha ricordato l’ex segretario, si vota per le regionali. “Di questi tempi, nel 2014 si facevano direzioni a Oristano per discutere di primarie e candidati, quindi è il caso che il congresso parta prima possibile”. Infine un’analisi del voto del 4 marzo: “Ci siamo dimenticati dei poveri, dei senza lavoro, dei disperati, degli esclusi e dei giovani. Li abbiamo persi di vista. Quindi loro si son dimenticati di votarci”.