“Nel presente momento storico atteggiamenti e retoriche xenofobiche si stanno sempre più affermando come pratiche di descrizione della realtà e princìpi dell’agire politico non solo leciti e addirittura giustificabili, ma talvolta persino auspicabili per ragioni elettorali.
Ormai da anni è in corso un’opera profonda e devastante di sdoganamento del discorso razzista e segregazionista; esso può assumere forme diverse, più o meno “presentabili” a seconda dei media che lo veicolano e del pubblico che lo subisce, ma accomunate da un riferimento identitario violento, escludente e reazionario”. Lo si legge in un sit-in a sostegno della comunità musulmana di Cagliari organizzato da Giovanni Fancello, che si è tenuto nella mattinata di oggi, venerdì 29 giugno.

“A farne le spese – continua la nota – sono le tante, diverse comunità di immigrati presenti nelle nostre città, come pure i migranti e i rifugiati di più recente approdo. Esse vivono in modi spesso simili, nella vita di ogni giorno, forme diverse di ostilità. Ma c’è un elemento che più di tutti suscita le manifestazioni più sfacciate e violente di xenofobia: l’essere una persona di religione islamica. Non importa a quale corrente religiosa aderisca, in che misura osservi i precetti del proprio credo, o da quale paese provenga: la donna, l’uomo, e spesso anche il bambino musulmano sono spesso descritti come potenziali minacce poste al cuore della “nostra” sicurezza, un pericolo che ciascuno di loro rappresenterebbe in quanto individuo, oltreché come membro di una comunità irriducibilmente lontana dai “nostri” valori”.

“Tutto ciò è inaccettabile” si legge ancora. “Riteniamo perciò doveroso, in questo momento, esprimere alla comunità islamica di Cagliari il nostro sostegno di donne e uomini consapevoli che si è oltrepassato un limite di civiltà che è necessario presidiare. Lo faremo incontrandoci venerdì 29 giugno, poco prima della preghiera delle 13:30, nei pressi della Moschea di Cagliari, in Via del Collegio. Ci stringeremo fisicamente, formando un cordone umano, attorno ai fedeli presenti al consueto rito del venerdì, per esprimere loro la nostra vicinanza e solidarietà – la nostra opposizione di cittadini italiani o stranieri, atei o credenti di qualunque fede, contro ogni tentativo di capitalizzare la paura a discapito di intere comunità di donne e uomini che vivono nella nostra città e la rendono più ricca e più bella”.

Cagliari si mobilita ed esprime solidarietà alla comunità musulmana