Stadio Roma, Sanvitto: “non lo faranno mai”

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L’architetto urbanista Francesco Sanvitto (portavoce del Tavolo Libera Urbanistica, ex coordinatore del Tavolo Urbanistica del M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. In merito all’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. “La Raggi è bugiarda –ha affermato Sanvitto-. La sindaca mente quando dice che se non ci sono irregolarità il progetto andrà avanti, perché tutte le illegittimità dello stadio le sono state spiegate quando si è insediata ed è questo uno dei motivi per cui il nostro tavolo, che continua ad esistere, le aveva spiegato che le procedure che stavano adottando erano completamente illegittime. Ad esempio noi facemmo una denuncia alla Corte dei Conti a luglio dell’anno scorso, perché hanno dimezzato le cubature e tolto delle opere, ma il vero problema è che le opere premiali hanno una procedura di legge per essere calcolate. Se solo avessero fatto i conti del contributo straordinario per le cubature in più, non occorreva per dimezzare le cubature togliere le opere, si potevano fare tutte le opere dimezzando le cubature. Nessuno ha fatto questi conti, neanche l’assessore Berdini. La sindaca questo lo sapeva perché noi gliel’avevamo detto, però le sirene del potere economico vero, quello dei costruttori romani alla fine ha prevalso sulla volontà di cambiamento. Io credo che questo sia successo per stupidità, per incompetenza e per supponenza. Un Consiglio comunale gestito da due caporioni come Ferrara e Calabrese che inneggiavano allo stadio, con tutti gli altri consiglieri spaventati, perché se facevi un’analisi critica ti cacciavano dal consiglio comunale come è successo con Cristina Grancio. Questo si chiama fascismo”.

“La cosa grave –ha aggiunto Sanvitto- è che il politico dà l’input al sistema dei tecnici e i tecnici avvallano le interpretazioni sbagliate delle leggi. E’ un sistema che sta facendo carta straccia di tutte le regole che riguardano le opere sul territorio. Lo stadio è solo la punta dell’iceberg. Se noi continuiamo a pensare che le grandi opere si facciano soltanto attraverso deroghe e sotterfugi sbagliamo completamente. Se io fossi un tifoso di calcio, mi indignerei a vedermi strumentalizzato per appoggiare un imbroglio urbanistico. Io pretenderei uno stadio in un posto raggiungibile, che venga a costare il meno possibile alla città e alla mia squadra di calcio. Mi fa pena vedere i tifosi utilizzati come paravento per interessi che comunque non portano allo stadio. Quell’operazione è fatta soltanto per aumentare i metri cubi su quel territorio, lo stadio non lo faranno mai e una volta che l’area sarà passata di categoria e avrà la possibilità di costruire il doppio dei metri cubi, andrà alla banca che ha i crediti in mano della società perché la società è nullatenente, e la banca la metterà sul mercato per fare probabilmente residenze o attività commerciali”.

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