19:31:08 CASAGIOVE. Il disastro prodotto da una crisi decennale si misura in povertà e diseguaglianze. I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri aumentano di numero e sono sempre più poveri. E’ tempo di ripartire dai cittadini e dai loro fondamentali bisogni e diritti.
A Casagiove, l’amministrazione locale, dopo un anno di litigi e di far nulla, ha prodotto, dopo una stucchevole sceneggiata durata mesi, un’informe alleanza che ha stravolto il significato del voto, prodotto malessere e cancellata ogni voce di dissenso. Perciò, “Liberi e Uguali” vuole, con umile spirito di servizio, dare voce ai cittadini, rappresentarne esigenze e speranze, costruire insieme proposte. In città, oltre 2500 persone vivono la loro difficile esistenza sotto la soglia della povertà, la disoccupazione giovanile supera il 50% e tanti, soprattutto donne, sono stati espulsi dal lavoro in attesa, spesso senza alcun ammortizzatore sociale, di una pensione che tarda ad arrivare. E, col disagio sociale, crescono le devianze, si incunea l’illegalità e la delinquenza, si scardina il vivere civile e la sicurezza dei cittadini.
La fine dell’anno e l’inizio del nuovo sono stati all’insegna della inadeguatezza:
- La città è stata lasciata fuori dal costituendo Parco dei Monti Tifatini. Un progetto tra Comuni difficile da realizzare, ma indispensabile per rivitalizzare e riqualificare il territorio collinare;
- Le strade sono state invase dai rifiuti a cavallo del Capodanno a fronte di un servizio inadeguato a costi che non si riducono mai;
- Il Centro Storico lentamente muore spopolandosi di persone e di attività;
- L’Assistenza ai deboli è inadeguata ai bisogni e quantitativamente insufficiente;
- Non esistono trasporti pubblici che colleghino la città all’Ospedale, agli Uffici ASL, al Capoluogo, perciò “Liberi e Uguali” ha avviato una petizione popolare invitando tutti i cittadini a firmarla;
- Gli spazi verdi sono nell’abbandono e strade e marciapiedi sono ammalati di buche e di pavimenti dissestati, c’è ovunque degrado e catapecchismo;
- La ex Scuola Don Lorenzo Milani rimane abbandonata e lo storico Palazzo Mauro che la ospitava, potenziale contenitore di attività, rimane chiuso e a degradare;
- Gli orti sociali sono stati chiusi a settembre senza che esistesse una soluzione alternativa e l’area abbandonata emana una triste sensazione di sporcizia;
- Il terreno confiscato a al re dei rifiuti illegali, Cipriano Chianese, e consegnato da anni al Comune, rimane inutilizzato, senza che se ne sia definita la destinazione e si sia avuto accesso ai finanziamenti disponibili.
“LIBERI E UGUALI” da via al suo impegno in città dalla parte dei cittadini, delle associazioni, dei deboli, dei giovani e delle donne che hanno diritto al lavoro, quello vero, non quello incerto e senza regole voluto dal jobs act, degli onesti che chiedono legalità, di coloro che son pronti a difendere l’ambiente, il decoro della città, la sua storia, la sua cultura, il suo tessuto economico ricco di esperienza e di voglia di fare.
E’ TEMPO DI RIMBOCCARCI LE MANICHE.
QUANDO CHI GOVERNA NON E’ CAPACE , TOCCA AI CITTADINI.
