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Frascati – Giovedì 30 il convegno sull’aborto con il Vescovo Martinelli. Associazioni di donne sul piede di guerra

donne in corteo

Il convegno in programma nel pomeriggio di domani, alle ore 18 di giovedì 30 novembre, nella Sala degli Specchi a Frascati,”Nessuna vita è da scartare: medici, famiglie e istituzioni: un’alleanza da ricercare“, che vede come relatore il Vescovo della Diocesi di Frascati Mons. Raffaello Martinelli, insieme all’onorevole Olimpia Tarzia ed altri esperti, ha fatto sobbalzare le associazioni di donne.

Una nota è stata diramata infatti dal “Laboratorio Sociale Semi in rivolta“, che proprio lo scorso 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza maschile e di genere, aveva sfilato per le strade di Roma per l’autodeterminazione della donna e la sua libertà di scelta. 

“L’amministrazione frascatana ha deciso di ospitare un’iniziativa dando voce al vescovo di questa diocesi sulla questione dell’aborto, permettendogli così di ergersi a giudice delle scelte delle donne, dicendo loro cosa possono e non possono fare con i propri corpi – si legge nella nota -. Siamo stanche di sentire uomini sentenziare su scelte di vita autonome delle donne.
Non tolleriamo più che un’istituzione come la Chiesa pretenda ancora, dopo millenni, di controllare le nostre vite e di arrogarsi il diritto di imporre cosa sia meglio per noi.

Infatti, nonostante in Italia l’aborto sia formalmente garantito dalla legge 194, è nei fatti ostacolato dall’obiezione di coscienza. Nel nostro Paese più del 70% dei medici sono obiettori, con picchi del 90% in alcune regioni. Su 94 strutture con reparti di ginecologia e ostetricia solo in 62 si offre il diritto di IVG (Interruzione volontaria di gravidanza).
In questo modo, i diritti lesi sono quelli delle donne che, a causa dell’obiezione di coscienza dilagante, sono costrette a spostarsi di regione in regione per riuscire a trovare una struttura che pratichi l’IVG, e che non possono quasi mai accedere all’aborto farmacologico, aumentando così i pericolosi casi di aborti clandestini”.

“Giovedì saremo lì per ribadire che l’obiezione di coscienza trasforma la scelta di abortire in un percorso ad ostacoli che mette a rischio la nostra salute e la nostra vita, come è accaduto lo scorso anno a Catania a Valentina Miluzzo, morta a causa di due medici che, dichiaratisi obiettori, si sono rifiutati di farla abortire.
Pensiamo che la genitorialità sia una possibilità e non un obbligo. Un’opzione che ci costa cara come lavoratrici precarie, sfruttate e mal pagate. E che ci costa cara anche quando non la scegliamo, perché in Italia una donna senza figli è ancora considerata una donna “non completa”. Rivendichiamo la libertà di scelta sui nostri corpi.
Pensiamo che se davvero si vuole ridurre il numero di IVG, si dovrebbe fare una seria educazione sessuale nelle scuole, si dovrebbe garantire l’accesso libero e sicuro alla contraccezione, si dovrebbero potenziare -e non smantellare- i consultori. Chiediamo spiegazioni al Comune di Frascati e consideriamo inammissibile un’iniziativa come quella di oggi.
Le strade e le piazze stracolme di donne sono le uniche che hanno il diritto di parlare per e su se stesse. Non i preti, non le Chiese, ne’ chiunque altro”.

 

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