CRONACA

Velletri – La salma di Don Marco esposta in Cattedrale: mercoledì, alle 11, l’ultimo saluto al parroco tanto amato

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E’ un vuoto incolmabile (o quantomeno colmabile solo parzialmente con la forza di quella fede che lui aveva a profusione) quello che la dipartita di Don Marco Nemesi ha lasciato nella comunità di fedeli veliterni, che pur essendo a conoscenza del male che lo aveva colpito, avevano sperato fino alla fine in quel miracolo che non c’è stato. La scomparsa del parroco veliterno, avvenuta nel primo pomeriggio di lunedì 4 giugno, ha lasciato sgomenti tutti coloro che avevano imparato ad amarlo ed apprezzarlo, senza alcuna fatica. 

A pochi mesi di distanza dalla dolorosa dipartita di Don Gaetano Zaralli la città di Velletri e l’intera Diocesi hanno quindi perso prematuramente un altro tra i parroci più amati, tornato alla Casa del Padre a neppure 53 anni, che avrebbe compiuto solo in autunno. 

Un colpo al cuore che sarà difficile da metabolizzare, se non nel ricorso alla fede, per i tanti fedeli ed amici del parroco veliterno, che ha saputo farsi apprezzare ed amare, come Pastore di un gregge alla ricerca di parole d’amore. Di lui resteranno gli insegnamenti, quell’aspetto bonario, quella capacità di arrivare al cuore dei fedeli con calore, tatto, rispetto, che erano e restano qualità difficili da trovare in un’unica persona. 

In tanti sapevano della sua malattia, che pian piano l’ha vinto, fino a spegnere la vitalità della sua carne, liberando la sua anima verso quella volta celeste cui lui credeva fermamente, fino a fare di quel mistero di fede una ragione di vita. Le sue celebrazioni si erano diradate nel tempo, a dimostrazione di una salute sempre più cagionevole, fino a quell’ultimo respiro, esalato proprio all’interno del complesso della Cattedrale di San Clemente, avvenuto nel 2014, non senza qualche malumore tra i fedeli della parrocchia di San Giovanni Battista, che tanto ha contribuito a plasmare come successore di Don Dario Vitali. 

Nel pomeriggio di oggi, dalle 18.30, la salma è stata esposta ai fedeli nella camera ardente in Cattedrale, dove alle 11 di mercoledì 6 giugno verranno celebrati i funerali.  Il Vescovo Vincenzo Apicella, il Presbiterio e la Diocesi tutta hanno ricordato con gratitudine la fedeltà al suo ministero, “offrendo al Signore il bene da lui compiuto,  elevando la supplica perché conceda al suo servo di contemplare il suo volto tra i beati in Cristo”. I vertici ecclesiastici hanno quindi invitato la Comunità dei Fedeli ad elevare preghiere di suffragio, per colui che era nato a Velletri, figlio di mamma Gianna e papà Tonino, aveva frequentato il Liceo Artistico e aveva forgiato la sua fede presso la parrocchia di San Salvatore. Al suo attivo anche una laurea in Storia dell’Arte.

“Veliterno doc – ha ricordato Alessandro Filippi, presidente del Circolo Artistico ‘La Pallade Veliterna’ – era profondamente legato alla Sacra Immagine della Madonna delle Grazie, tanto da lanciare continui appelli mirati a sensibilizzare la città ai problemi di conservazione dell’insigne Icona. Un uomo di fede e colto che con un disarmante sorriso metteva serenità a tutti”.

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