Fratelli d’Italia non è ancora un partito e già si litiga come nelle coalizioni consumate

Alfredo Serrao chiede la revoca del coordinamento a Domenico Cavallaro

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    Il movimento di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, nel capoluogo è passato da alterne e non sempre fortunate vicende, oltre che da troppe mani per essere ancora un’organizzazione politica comunque giovane, diventato per un pò bene rifugio di qualche nostalgico della destra orfana e per un altro verso l’approdo di chi, senza avere ruoli elettivi o politici diretti, ha pensato di farne una spiaggia, magari momentanea, in attesa di scendere da una nave per salire u un’altra. Ed ecco che ora c’è chi urla e rivendica, probabilmente soffrendo un pò per essere stato emarginato dopo aver ricoperto un ruolo in quello che è un movimento  pur non essendo un aderente della prima ora, come non sono degli adepti della prima ora coloro in quali vestono oggi la veste di responsabili di dipartimenti che al momento restano sulla carta, come ogni altra azione di Fratelli d’Italia in questa città . Alfredo Serrao, benchè la sua missiva non abbia un destinatario preciso, scrive, su carta intestata del movimento: 

    Si revochi con effetto immediato il commissario Cavallaro e si restituisca la dignità che merita a questo partito a Catanzaro, giusto per fare passare questo messaggio: non siamo e mai saremo un insieme di foche ammaestrate pronte a battere le pinne a comando. Restituiamo dunque una via di fuga dalla scuderia a chi ha bleffato, certamente dalla porta di servizio. Il nuovo corso, questo è stato lo slogan a margine di una formula di marketing aggressivo, che doveva caratterizzare il partito di Fratelli d’Italia-AN nella città capoluogo, sotto la guida esperta (?) del neo commissario Domenico Cavallaro e di quanti sono la catena di distribuzione di questa fuoriserie politica, appena uscita della revisione in officina.

    A tutto questo, che meccanici poco accorti volevano fare passare per una nuova start-up, c’è un difetto di fabbrica. Un difetto che ha valenza politica e che poco si concilia con una lealtà di partito, dove esserci significa condividere, sottoscrivere e sposare un progetto che è umano prima e, politico dopo. Questo non sembra sia avvenuto all’interno delle mura catanzaresi. Diciamo non sembra – lasciando il beneficio del dubbio – anche se tutte le evidenze tolgono il dubbio e ci fanno capire che quella che era stata da tutti noi, un apertura di credito sincera si è rivelata per quello che era in origine, che forse, qualcuno aveva già capito.

    Il commissario Cavallaro nel suo incedere, con il manuale di marketing ha strutturato lo scorso 13 ottobre il nuovo Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia, riconoscendo a 15 personalità il titolo di Responsabile di dipartimento, offrendo alla politica cittadina ed a quei tanti – che nulla avevano saputo fare – l’immagine di un soggetto politico rinnovato e profondamente ancorato nel solco della tradizione della destra nazionale (?) Ma, purtroppo per il commissario Cavallaro, questo non è. Non c’è nessuna continuità o convinzione rispetto all’idea di partito e condivisione d’area, per come non c’è nessuna idea di percorso politico, che abbia il sapore dell’intelligenza e che sia sintesi di un confronto e di un dialogo onesto e onnicomprensivo rispetto a storia e uomini.

    C’è invece – cosa gravissima politicamente – un “coordinamento cittadino” (scritto in minuscolo come merita) fatto di tante OGM diversamente arcobaleno, con l’aggravante però di non risultare nemmeno iscritti al partito di Fratelli d’Italia-AN.

    Se questo è lo stato dell’arte, allora il “partito” quello riconosciuto a livello regionale, coinvolto forse inconsapevolmente nella kermesse di flash e bon-bon alla presentazione degli “abusivi” con i gradi di generale, nonché quello di livello provinciale assumano le determinazioni necessarie per restituire immagine e dignità al partito di Fratelli d’Italia-AN ed a quanti ancora credono nel valore della politica”.

    g.z.

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