Simona Dalla Chiesa e il ‘ricordo sfregiato del papà’

La figlia di Carlo Alberto dalla Chiesa a 35 anni dalla sua scomparsa: 'Preoccupa la scarsa partecipazione al dolore'

Più informazioni su


    A 35 anni dalla sua scomparsa, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa continua a rappresentare un simbolo ed un punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni. A offrire in un libro un ritratto sincero e commosso è oggi la figlia Simona, insieme ai fratelli Nando e Simona, che con “Un papà con gli alamari” ha voluto offrire ai lettori un toccante viaggio fra i sentimenti, le emozioni, i luoghi cari al grande Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa. A discuterne è stata l’associazione Gutenberg che, in occasione di un incontro promosso nell’ambito del ciclo autunnale, ha ospitato presso la sala riunioni del Consorzio di bonifica la stessa autrice per un dibattito di grande interesse.

    Un libro per ricordare Ad introdurre la discussione, moderata da Rossella Mulè, è stato Armando Vitale il quale ha sottolineato che “nel libro affetti privati e vicenda pubblica del generale Dalla Chiesa si integrano, tracciando le linee di una vita straordinaria, impegnata su fronti difficili, in una Palermo già condannata, ma vissuta con grande misura e senza concessioni all’eroismo da vetrina. E’ importante oggi ricostruire quello che fu il suo impegno ricordando che fu il primo a praticare i valori dell’antimafia andando direttamente nelle scuole”. 

    Difesa della legalità, una missione Ad offrire il proprio contributo è stata anche il prefetto Luisa Latella la quale ha aggiunto che “nel libro si tratteggia specialmente la figura del papà Dalla Chiesa, che ha coinvolto fortemente la sua famiglia nella missione a difesa della legalità. Della sua figura emergono ancora oggi una grande dignità, il profondo senso dello Stato e l’impegno per la legalità ad ogni costo”. La stessa Simona Dalla Chiesa ha rimarcato che il senso del libro è stato quello di “far conoscere la storia privata di un uomo, troppo spesso dimenticata, che ha messo davanti a tutto l’impegno per lo Stato. Un messaggio che può valere per tutti noi”. Nei giorni scorsi, il ricordo di Dalla Chiesa è stato sfregiato dal furto della bandiera tricolore posta accanto la lapide a Palermo, lì dove il generale è stato ucciso.

    Quei fiori tolti “Ogni volta è un colpo al cuore – ha commentato Simona – in quel posto spesso i fiori sono stati tolti, la bandiera strappata. Oggi i carabinieri provvederanno a rimetterla come segno che lo Stato e il tricolore sono più forti di ogni malvagità. Sono convinta che Palermo  è altra cosa e che il sacrificio di mio padre sia servito a qualcosa, ma c’è una disattenzione ed una scarsa partecipazione al dolore e alla storia del nostro Paese che ancora mi preoccupano”.   

    Domenico Iozzo

    Più informazioni su