Sanità, martedì l’ora X nell’incontro tra Oliverio e la Lorenzin

Il presidente della Regione “incassa” il sostegno dell’assemblea dei sindaci alla protesta contro il commissario. Abramo però è perplesso: “Il muro contro muro non serve”  

Più informazioni su


    di Antonio Cantisani

    L’ora X della sanità calabrese scatterà nel primo pomeriggio di martedì 5 quando il presidente della Regione Mario Oliverio incontrerà il ministro Beatrice Lorenzin per chiedere una volta per tutte la “testa” del commissario Mario Scura. E il governatore non andrà solo, ma “scortato” dal sostegno di buona parte dei sindaci della Calabria, che oggi hanno deciso di sostenere quella che appare come l’ultima “crociata” di Oliverio.

    L’affondo del presidente – Sono tanti, i sindaci e gli amministratori locali che rispondono all’appello del governatore e affollano la “Cittadella” per fare il punto sullo stato della sanità in Calabria. Ad aprire i lavori è lo stesso Oliverio, che riavvolge il film della «condizione disastrosa del settore sanitario, perché sette anni di gestione commissariale invece di interrompere il trend negativo hanno aggravato il quadro, considerando che c’è un incremento del debito e dell’emigrazione sanitaria e non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza». Una situazione che il presidente definisce ancora una volta «intollerabile» e che lo spinge ancora una volta a invocare «dal governo la fine dell’attuale gestione commissariale, perché la Calabria e i calabresi meritano rispetto. E lo chiedo senza poter essere tacciato di fare strumentalizzazioni politiche o elettoralistiche, perché al governo c’è il mio partito, ma per me prima di tutto vengono la Calabria e i calabresi». Oliverio aggiunge: «Voglio capire perché non succede nulla, dopo due anni e mezzo di mie denunce e dopo le risultanze dei tavoli interministeriali che, a giugno, hanno chiesto al governo la rimozione dell’attuale gestione commissariale. Perché questa sordità incomprensibile? Questa mattina – rende noto il governatore della Calabria – ho ricevuto una telefonata del ministro Beatrice Lorenzin per un incontro, già fissato per martedì: per cortesia istituzionale io le ho detto che andrò, perché è mio dovere verificare cosa dirà, e chiederò un atto interruttivo dell’attuale gestione commissariale della sanità in Calabria, e ribadirò che sarà necessaria anche una rinegoziazione del Piano di rientro per consentire di invertire l’attuale trend negativo e garantire i servizi ai cittadini. I calabresi – ha proseguito Oliverio – mi hanno votato tre anni fa per rappresentare i loro bisogni e non per rappresentare posizioni di potere, che non mi riguardano e non mi interessano. Quello che chiedo è che si interrompa questa situazione intollerabile».

    Presenti e assenti e i dubbi di Abramo – All’assemblea assiste lo “stato maggiore” del Pd, compresi presidente del consiglio regionale Nicola Irto, molti consiglieri regionali e big come Nicola Adamo, anche se si “avverte” l’assenza di Carlo Guccione, la cui posizione diversificata anche rispetto a quella di Oliverio non è comunque un mistero. Ci sono, dei Comuni capoluogo, il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, di Crotone Ugo Pugliese e di Vibo Valentia Elio Costa, mentre non si fa vedere per nulla il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Alla “Cittadella” arriva invece il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che però prima dell’avvio dei lavori assembleari va via a causa della prolungata attesa, anche se Abramo, parlando con alcuni giornalisti, non manca di esprimere perplessità sulla linea assunta dal presidente della Regione: «Il commissario Scura è stato riconfermato poco fa, tra qualche mese – dice Abramo – si va alle elezioni e questo muro contro muro non fa bene alla Calabria, laddove sarebbe utile mettersi tutti attorno a un tavolo e collaborare per un piano straordinario sulla sanità». Molti altri primi cittadini invece ascolteranno la relazione di Oliverio, alla quale seguiranno ben 40 interventi. A rappresentare la posizione ufficiale dei Comuni calabresi è il presidente dell’Anci regionale Gianluca Callipo, secondo il quale «è giusto che i diversi livelli istituzionali della Calabria richiedano la fine del commissariamento della sanità, alla luce dei dati negativi di questa gestione in Calabria». Tra gli interventi, da segnalare quello del presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, che porta i saluti del presidente dell’Upi regionale, Enzo Bruno, e rimarca la necessità di «un ritorno della sanità nella gestione di chi è eletto, del presidente della Regione e “a cascata” dei sindaci».

    Il documento dei sindaci – In conclusione dei lavori, il presidente dell’Anci Callipo sottopone all’assemblea un documento – approvato poi per acclamazione – nel quale i sindaci calabresi esprimono «fortissima preoccupazione sullo stato della sanità calabrese, visto che i dati certificano il fallimento di 7 anni di gestioni commissariali! e ritengono «urgente raggiungere due obietti: la rinegoziazione del Piano di rientro e il superamento del commissariamento». I sindaci calabresi – è scritto ancora nel documento – «condividono le preoccupazioni del presidente della Regione» e annunciano «eventuali altre iniziative da intraprendere dopo l’incontro del presidente Oliverio con il ministro Lorenzin».

    La conclusione di Oliverio – «La larga partecipazione dei sindaci e la loro condivisione della nostra posizione fanno onore alla Calabria», commenta infine lo stesso Oliverio, osservando che «nell’incontro di martedì prossimo con il ministro porterò la volontà unitaria espressa da questa assemblea dei sindaci, che subito sarà riconvocata per stabilire come procedere a seconda dell’esito dell’incontro». Oliverio però non sotterra l’ascia di guerra, ribadendo l’intenzione di porre in essere «atti di rottura in caso di risposte negative» dal governo.

    Più informazioni su