Ferro lascia Forza Italia, effetto domino nel centrodestra

Il passaggio del consigliere regionale con FdI della Meloni è destinato a modificare gli assetti regionali e territoriali 

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    Nemmeno il tempo di esultare che arrivano le “docce fredde”. Forza Italia non riesce a godersi la tanto attesa elezione di un suo “big” – Mimmo Tallini – nell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale, perché nel giro di nemmeno 24 ore perde due esponenti di primo piano: Nazzareno Salerno e oggi Wanda Ferro. Ma è soprattutto l’addio della Ferro, che lascia gli azzurri per abbracciare “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni, per quanto “vociferato” in queste ultime settimane e quasi annunciato è sicuramente dirompente, perché è destinato ad alterare gli equilibri nel centrodestra non solo catanzarese, anche e soprattutto in vista dell’imminente campagna elettorale per le Politiche.

    La solitudine della Ferro – La Ferro va via da Forza Italia senza sbattere la porta ma, com’è nel suo stile, con garbo, eleganza e però anche fermezza. E soprattutto con una nota dalla quale traspare la sua sofferenza ma anche il suo disagio nei confronti di un partito che spesso si è defilato nei momenti cruciali per la leader del centrodestra calabrese. Anzitutto la battaglia per rientrare in consiglio regionale da migliore sfidante sconfitta alla carica di governatore, battaglia che ha visto la Ferro “guerreggiare” contro uno scandalo tutto calabrese e l’ha vista “guerreggiare” praticamente da sola, nelle aule dei tribunali e non solo. E poi le incredibili “incongruenze” che Forza Italia ha mostrato nella gestione dei suoi rappresentanti a palazzo Campanella, con alcuni suoi massimi dirigenti – la Ferro ma anche lo stesso Tallini e, per otto mesi, pure Mario Magno – quasi “costretti” a sedersi nel Misto per fare opposizione vera al Pd di Mario Oliverio e con un consigliere regionale, Ennio Morrone, ancora oggi iscritto nel gruppo forzista pur essendo da tempo in “rotta” con gli azzurri. Nella sua lettera di commiato la Ferro ha ringraziato, spendendo belle e dolci parole, i leader di Forza Italia, dalla coordinatrice regionale Jole Santelli al capogruppo a palazzo Campanella Alessandro Nicolò. Ma si ha l’impressione che il suo passaggio verso “Fratelli d’Italia” la Ferro abbia cominciato a maturarlo nel momento in cui, ottenuta finalmente giustizia e rientrata in Consiglio regionale, ha optato per il Misto, già rappresentato da quel Fausto Orsomarso che adesso ritroverà al suo fianco per lanciare e radicare ancora di più in Calabria il partito di Giorgia Meloni. Che in effetti è il naturale approdo per la Ferro, il cui “idem sentire” con la Meloni è di lunghissima data.

    Gli scenari – Ovviamente la decisione della Ferro finirà con il modificare gli assetti nel centrodestra calabrese e anche catanzarese. Sul piano regionale Forza Italia esce chiaramente indebolita: adesso l’asse cosentino del partito forzista, quello costituito dalla Santelli e dai fratelli Occhiuto, potrebbe prendere ancora più piede, ma complessivamente il danno anche “d’immagine” degli ultimi due addii – la Ferro e pure Salerno, che però ha optato per Ap dei Gentile – è innegabile. In consiglio regionale si presume che la Ferro non modificherà di una virgola, anzi tutt’altro, la sua opposizione “oltranzista” alla maggioranza di Oliverio, ma per Forza Italia non ci sarà più un ruolo di “supremazia” tra i banchi della minoranza, considerando che il Misto vanta più consiglieri (tre contro due) edl gruppo azzurro. Riverberi la scelta della Ferro inevitabilmente avrà anche a livello provinciale e cittadino, perché è prevedibile che anche qui Forza Italia possa subire qualche contraccolpo, anche se certamente si rafforzerà la leadership territoriale di Tallini. Di converso, con la Ferro alla guida acquisterà molto più peso specifico “Fratelli d’Italia”, pure nell’interlocuzione con il sindaco del capoluogo Sergio Abramo, anche se si tratterà di capire come sarà la coabitazione con l’ex parlamentare Giancarlo Pittelli (anch’egli un tempo forzista) e con l’ex consigliere regionale Claudio Parente, leader del movimento “Officine del Sud” che è nell’orbita di “Fratelli d’Italia”. Ma l’attenzione generale è già concentrata alle prossime elezioni politiche: per quanto si tratti ancora di voci e sensazioni, molti analisti politici sono pronti a scommettere sulla possibilità di una candidatura della Ferro al Parlamento con “Fratelli d’Italia”. Perché con una freccia al suo arco così incisiva come la Ferro è chiaro che la Meloni potrà alzare la voce in sede di trattative con gli alleati, in particolare con Forza Italia e con Berlusconi.

    Antonio Cantisani

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