Videoriprese consiglio comunale, Pungolo: qualcosa si muove

La Prefettura ci ha risposto: “sarà bandita una manifestazione di interesse rivolta a tutte le emittenti televisive e siti web della città, per individuare il soggetto interessato ad effettuarle”

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    Il Comune di Catanzaro ha approvato il regolamento con cui ha previsto le video riprese delle sedute del consiglio comunale che, tuttavia, dal 2013 risulta inapplicato.  Con atto di diffida del 27/11/2017 il Pungolo per Catanzaro, per il tramite dell’avvocato. Francesco Pitaro, inviato anche al Prefetto di Catanzaro, ha diffidato il Comune di Catanzaro a dare applicazione al Regolamento. Il Prefetto, con nota del 4/12/2017 ha chiesto, in merito, al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e al Segretario Generale “dettagliate e sollecite notizie”. Oggi – si legge in un comunicato del Pungolo del Catanzaro – ci è stata notificata dal Prefetto la nota nella quale viene riportata integralmente la risposta dal Presidente del Consiglio Comunale sulla questione. In buona sostanza, il Comune sostiene che l’Amministrazione non avrebbe le professionalità e le risorse economiche per l’attivazione del Regolamento! Tuttavia, ha reso noto che “sarà bandita una manifestazione di interesse rivolta a tutte le emittenti televisive e siti web della città, per individuare il soggetto interessato ad effettuare le riprese integrali delle sedute consiliari da diffondere sulla propria piattaforma”. Ma è possibile che il comune capoluogo di regione che maneggia ogni anno milioni e milioni di euro e indice bandi per importi stellari non abbia le poche risorse necessarie per garantire in proprio le riprese in ossequio al principio di pubblicità e trasparenza e al fine di garantire la partecipazione dei privati alla vita politica?!

    Accogliamo con favore, tuttavia, dopo la nostra diffida, l’intenzione del Comune , notificata anche al Prefetto di Catanzaro, di “bandire una manifestazione di interesse” per la individuazione del soggetto interessato ad effettuare le riprese delle sedute del consiglio.

    Francesco Pitaro: Dopo l’immobilismo del Comune che perdura da quattro anni sulla questione, abbiamo dovuto fare intervenire il Prefetto che, animato da grande sensibilità, ha tempestivamente chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale. Ora, a parte l’assenza di risorse, addotta dal Comune, per la gestione in proprio del servizio, su cui nutriamo forti interrogativi, non possiamo non essere soddisfatti dell’impegno assunto dal Comune in merito all’avvio di una manifestazione di interesse per l’attribuzione a soggetti privati dello svolgimento del servizio di ripresa delle sedute del consiglio comunale. Occorre garantire il principio di pubblicità e trasparenza e tutelare il diritto della comunità di partecipare alla vita politica e il regolamento approvato dal Comune è uno strumento utile a tal fine che non poteva continuare a restare lettera morta. Gli atti deliberativi sono fatti per essere messi in esecuzione e non certo per essere tenuti nei cassetti e ciò ancor di più quando riguardano diritti fondamentali della comunità. Continueremo, tuttavia, a vigilare sulla questione e sull’impegno assunto dal Comune e non esiteremo a tornare di nuovo all’attacco in caso di inerzia dell’amministrazione comunale. La comunità pretende di essere informata permanentemente su quel che accade nel consiglio comunale e non può tollerare oscurantismi sulla vita politica ed amministrativa della città”.

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