Centrodestra: una corazzata con qualche incrinatura

Il rientro di big come Aiello e anche Galati rafforza la coalizione ma rischia di creare un sovraffollamento alle elezioni. E al Comune non mancano i “movimenti” sotterranei

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    Compatti come una volta. Numerosi come una volta. Il centrodestra sembra essere tornato ai fasti di un tempo, praticamente agli albori del millennio: il rientro a pieno titolo del gruppo guidato dal senatore Piero Aiello sulla scia della decisione del sottosegretario Tonino Gentile di schierarsi con Forza Italia ricompone una sorta di “diaspora” iniziata nel 2014, anno delle Regionali, e proseguita fino allo spirare del 2017. Se si considera che anche il parlamentare lametino Pino Galati dopo la fase verdiniana pro-Renzi si è praticamente riagganciato al “treno” del centrodestra abbracciando il progetto di “Noi con l’Italia” si ha anche plasticamente l’idea di uno schieramento con tante frecce al proprio arco come parecchi anni fa, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000.
    Il “parterre de roi” – Basta del resto scorrere i nomi dei big che – tranne sparute eccezioni – oggi come ieri compongono la coalizione per avere contezza di questo dato: il consigliere regionale e leader provinciale di Forza Italia Mimmo Tallini che in dote al centrodestra porta poi tanti contributi tra cui il granitico asse con il sindaco del capoluogo Sergio Abramo, il consigliere regionale di “Fratelli d’Italia” Wanda Ferro che è passata con Giorgia Meloni insieme a Michele Traversa, il già consigliere regionale Claudio Parente con il suo movimento “Officine nel Sud” orbitante nella costellazione meloniana, Piero Aiello con il suo “Catanzaro da Vivere” che annovera tra i leader il consigliere regionale Baldo Esposito, ancora Galati, e quindi l’intramontabile Mario Tassone con il suo Cdu e un altro ritorno di spicco, quello di Franco Talarico con il suo Udc. Insomma, un “parterre de roi” che riproduce, quasi interamente, quello che a cavallo tra i ’90 e il 2000 garantiva il governo della Regione, della Provincia e del Comune di Catanzaro, parlamentari in serie e uomini di governo.
    Il rischio affollamento – E’ con questa autentica “corazzata” che il centrodestra si accinge a lanciarsi in una campagna elettorale per il Parlamento che si preannuncia propizia. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, perché è evidente che con tanti “colonnelli” il rischio di affollamento e di ingolfamento è tutt’altro che irreale, e potrebbe essere tale da richiedere pazienti e delicatissime opere di mediazione ai vertici nazionali dei partiti della coalizione, da Forza Italia a Fratelli d’Italia ai centristi che definiscono il perimetro dell’alleanza. E non sarebbe un lavoro facile, perché il rientro di personaggi dal consenso elettorale comunque ragguardevole come Aiello, Galati e Talarico accanto a coloro che negli ultimi anni hanno “tenuto botta” all’avanzata del Pd restringe di parecchio gli spazi per altri pretendenti a una candidatura alle Politiche, sia nei collegi uninominali di Camera e Senato sia nel proporzionale. E aspiranti candidati ce ne sono: si sussurra che più di un pensierino lo starebbero facendo gli ex consiglieri regionali Mario Magno e Giuseppe Mangialavori o lo stesso Parente o l’ex presidente della Regione Pino Nisticò. Accontentare tutti sarà verosimilmente complicato, e in giro si percepirebbero già parecchi “mugugni” rispetto a posizionamenti che indubbiamente rendono più forte il centrodestra ma al tempo stesso non agevolano un ricambio della classe dirigente.
    “Movimenti” a palazzo De Nobili – Ma non è solo il contesto elettorale a registrare qualche “fibrillazione”. Anche quello istituzionale non mancherà di risentire degli effetti delle ultime vicende.  L’attenzione generale ovviamente è concentrata soprattutto sul Comune di Catanzaro guidato dal sindaco Abramo: la scelta di campo di Aiello e del suo gruppo certo ha “imbullonato” ancora di più la maggioranza di centrodestra troncando quasi sul nascere le prime tensioni interne, ma anche qui si rischia un ulteriore restringimento degli spazi per quelle forze della coalizione che già si sentono (e in effetti sono…) schiacciate da Forza Italia e da “Catanzaro da Vivere” negli assetti di palazzo De Nobili. Fonti accreditate riportano di movimenti “sotterranei” nella pancia della coalizione e di alcuni consiglieri comunali, persino del gruppo “Catanzaro con Abramo”, che starebbero valutando la possibilità di dare un apporto elettorale non già a Forza Italia ma ad altri partiti dello schieramento di centrodestra (come “Fratelli d’Italia”) nel caso dovesse persistere la “disattenzione” nei loro confronti. Indiscrezioni o pettegolezzi, probabilmente, forse anche voci messe in circolazione “ad arte”: ma si avverte forte l’impressione che dopo le feste bisognerà tenere gli occhi bene aperti anche a quanto avviene nell’aula rossa. (ant. cant.)

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