Politiche 2018, partiti alla disperata ricerche di certezze

Il sovraffollamento nel centrodestra, le incognite in casa Pd che punta sui big nazionali, le manovre a sinistra e lo “spauracchio” 5 Stelle. Molti “osservati speciali”, come Fiorita e non solo…

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    di Antonio Cantisani
    L’incertezza regna sovrana, come suol dirsi. A poco meno di due mesi dalle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento le bocce sono ancora sostanzialmente ferme. Grande il lavorio dei partiti e delle coalizioni, ma non c’è ancora alcuna candidatura che possa definirsi davvero ufficiale. Il quadro è molto nebuloso a livello regionale e anche a livello territoriale, anche perché la grande novità della fine del 2017 – il passaggio degli ex alfaniani Tonino Gentile e Piero Aiello (e relativi gruppi) con Forza Italia dopo qualche “tentazione” di accordo con il Pd – ha letteralmente stravolto gli equilibri e i rapporti di forza che si stavano delineando. La scelta di campo di Gentile e Aiello indubbiamente rafforza il centrodestra ma in questo campo restringe di molto gli spazi, e viceversa indebolisce il Pd e il centrosinistra ma in questo secondo campo gli spazi li amplia. Paradossale ma è così. Ecco comunque il quadro delle coalizioni, precisando – è doveroso – che si tratta ancora essenzialmente di indiscrezioni e di ipotesi.
     
    Pd-centrosinistra – E’ questo lo schieramento nel quale sembra registrarsi la maggiore confusione, dettata anche da alcuni sondaggi sfavorevoli al Pd e al centrosinistra, al punto che maliziosamente molti analisti politici parlano di “fuga” dalle candidature da parte di molti dem. I “candidabili” restano tanti, ma saranno necessarie trattative estenuanti e mediazioni complicate per chiudere le caselle. Tra i “papabili” pretendenti alla candidatura si continuano a fare i nomi – classici – dei big territoriali, come il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, il deputato uscente Sebastiano Barbanti, i consiglieri regionali Enzo Ciconte e Tonino Scalzo, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, ma una loro diretta discesa in campo non è affatto scontata. Molto probabile poi che il Pd nazionale piazzerà qualche nome “forte” quale capolista del collegio plurinominale alla Camera – si parla del ministro della Giustizia Andrea Orlando o della sottosegretaria Maria Elena Boschi (più Orlando della Boschi, comunque) – e nel listino inoltre un posto “garantito” dovrebbe averlo il segretario dem e deputato uscente Ernesto Magorno, renziano della primissima ora. Qualche risposta in più dovrebbe arrivare dall’incontro che il segretario nazionale Renzi avrà agli inizi della prossima settimana con i segretari regionali del partito, Magorno compreso. Fonti accreditate poi riferiscono di un Pd che, su “input” di Renzi, alla fine possa puntare su volti emergenti della politica calabrese: a molti osservatori a esempio non è sfuggita la recente adesione del giovane sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, al Pd. Così come dai vertici dem e del centrosinistra – sempre secondo fonti accreditate –  sarebbe molto “attenzionato” anche Nicola Fiorita, leader di “Cambiavento” e vero protagonista delle ultime Comunali di Catanzaro con una candidatura a sindaco che ha evidenziato una forza espansiva di tutto riguardo.  Ma per i dem e gli alleati questa è comunque una strada ancora tutta da percorrere, se mai sarà percorribile…
     
    Centrodestra – A differenza del Pd e del centrosinistra nel centrodestra invece il problema è il sovraffollamento. Con il rientro nella coalizione del senatore ex Ap Piero Aiello e con il suo consistente gruppo guidato dal consigliere regionale Baldo Esposito molti, nello schieramento e anche in Forza Italia, si sarebbero visti costretti a rivedere i propri piani. In estrema sintesi, la probabilissima ricandidatura di Aiello nel collegio uninominale al Senato avrebbe generato molto “resistenze” e molti malumori nella coalizione: i maligni sussurrano che di “traverso” rispetto alla marcia di Aiello si sarebbero messi alcuni settori di Fratelli d’Italia e dell’area centrista, soprattutto lametina. Saranno solo indiscrezioni, ma qualche fibrillazione in realtà si percepisce nella coalizione. Ma resta il dato per cui nel Catanzarese il centrodestra davvero non ha che l’imbarazzo della scelta, anche se pure qui non è esclusa qualche candidatura di peso imposta da Roma nei posti utili del proporzionale. Tra i “candidabili” comunque gli analisti annoverano anzitutto il leader provinciale di Forza Italia, e consigliere regionale, Mimmo Tallini, che sembrerebbe destinato al collegio uninominale della Camera, e quindi la neo leader di FdI Wanda Ferro. Ma anche loro dovranno ”sgomitare” contro altri pretendenti, che risponderebbero ai nomi dei già consiglieri regionali Mario Magno e Claudio Parente, del già presidente della Regione Pino Nisticò, del segretario dell’Udc calabrese Franco Talarico, e poi di Pino Galati, che dopo la parentesi verdiniana pro-Renzi si è riagganciato al treno del centrodestra e resta per tutti un concorrente temibile.
     
    Sinistra – Anche “Liberi e Uguali”, la coalizione  che raggruppa i bersaniani-dalemiani, i civatiani e i vendoliani di Sinistra Italiana, ancora non avrebbe definito la sua squadra di candidati, in coerenza del resto alla mai tramontata tentazione del livello centrale di avocare a sé le scelte. Qualche dato certo c’è: il capolista per il collegio plurinominale alla Camera che tocca anche una buona fetta di Catanzarese dovrebbe essere il deputato crotonese Nico Stumpo, già “braccio destro” e “braccio operativo” di Bersani quando erano al Pd. Dubbi sull’uninominale alla Camera, con l’ipotesi del consigliere regionale Arturo Bova che – secondo fonti accreditate –  sarebbe ancora in piedi ma meno granitica di qualche settimana fa: in lizza viene dato anche l’ex sindaco di Lamezia Giannetto Speranza, a ruota avrebbero chance pure il giovane lametino Rosario Piccioni e l’ex senatore diessino Nuccio Iovene. Per il collegio uninominale di palazzo Madama infine potrebbe arrivare la riconferma della senatrice uscente Doris Lo Moro.  Anche questo schieramento – secondo fonti accreditate – starebbe guardando con particolare interesse alle intenzioni di Fiorita, che i bersaniani già hanno appoggiato alle Comunali, ma al momento non c’è molto più di un semplice “pour parler”…
     
    Movimento 5 Stelle – I grillini viaggiano su un binario completamente diverso dagli altri, ma comunque con un vento propizio alle spalle. Secondo quanto emerso da una prima riunione organizzativa a Lamezia Terme, il Movimento 5 Stelle dovrebbe varare le proprie candidature al Parlamento verso la metà di gennaio con il solito metodo delle votazioni on line. Per i collegi che riguardano Catanzaro e Vibo dovrebbero essere riconfermati tra gli altri i deputati uscenti Paolo Parentela e Dalila Nesci, ma non è scontato che vengano posizionati nell’uninominale (nel quale comunque i 5 Stelle sono competitivi) con il “paracadute” del listino proporzionale.  Si vedrà. Resta confermata l’impressione che i grillini saranno un “osso durissimo” per tutti anche in Calabria. 
     

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