Mancuso (Pd): sì a ragioni del territorio no ad autoconservazione

Il dirigente regionale del partito commenta i risultati dell'ultima direzione provinciale 

Più informazioni su


    La Direzione provinciale del Pd di Catanzaro, – scrive Pasquale Mancuso dell’assemblea nazionale e della direzione regionale del Pd – conclusasi con una incoraggiante sintesi unitaria, ha legittimamente difeso le ragioni del territorio nella individuazione dei candidati per le incombenti Elezioni politiche.

    L’esperienza consumatasi nella scorsa competizione e le conseguenze che ne sono derivate non consentivano che la nostra provincia potesse diventare, ancora una volta, “terra di conquista” per candidati catapultati dall’alto ed estranei agli interessi dell’Area centrale della Calabria e della Città di Catanzaro in particolare e senza dimenticare che, purtroppo, neppure il radicamento territoriale ha impedito dolorose separazioni.

    Non possiamo, tuttavia, ritenere che la determinazione della Direzione provinciale sia chiusa ed indirizzata all’autoconservazione interna; le sconfitte drammatiche di Catanzaro e Lamezia Terme e la condizione di grave sofferenza nella quale versa il nostro Partito determinata anche, ma non solo, da una scissione non proprio microscopica, necessita di un innalzamento dell’offerta politica con candidature, ed il documento approvato al termine della Direzione provinciale lo testimonia, che, nel rispetto più che giusto della espressione territoriale, siano in grado di allargarsi anche a personalità e competenze vicine al PD o riconducibili a storie e biografie di chiara ed individuabile matrice politica.

    Rimanere ripiegati su se stessi, rinchiusi in un fortino insensato ed ingiustificabile, può determinare nuove ed ancor più pesanti sconfitte se non viene colta la difficoltà del momento e la consapevolezza che il PD deve riaprire una linea di contatto con “mondi” con i quali aveva interloquito fino ad ieri e che, oggi, non sono disponibili a sostegni acritici; la posta in gioco è talmente alta che fumosi equilibrismi e spasmodiche esigenze di visibilità non possono essere, ancora una volta e dopo pesantissime “lezioni”, la scorciatoia per vecchie e logore dinamiche che verrebbero punite dal corpo elettorale.

    In gioco non sono le ambizioni dei singoli, e la scorsa tornata elettorale in tanti abbiamo saputo fare un passo indietro, ma la difesa di una stagione politica che il PD, nonostante tutto, deve difendere rilanciando la sua proposta con coraggio e con la generosità di tutte le sue energie migliori.

    Più informazioni su