LeU, un voto utile per evitare lo spettro delle larghe intese VIDEO

Enrico Rossi conclude a Catanzaro il tour elettorale in giro per la Calabria

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    di Antonio Cantisani
    «L’unico voto utile è per “Liberi e Uguali”» perché così «si evita lo spettro delle larghe intese» e si creano le basi per costruire «una sinistra di governo che abbia un programma credibile e soprattutto un orizzonte ideale». Il governatore della Toscana Enrico Rossi, uno dei “padri fondatori” di Mdp oggi confluito in “Leu”, conclude il suo tour calabrese a Catanzaro lanciando i candidati alla Camera e al Senato dell’area centrale della regione. Accompagnato dal presidente della commissione regionale antimafia Arturo Bova e dal deputato uscente Nico Stumpo, capolista nei due collegi plurinominali della Camera in Calabria, Rossi traccia la traiettoria politica di “Liberi e Uguali” ribadendo la distanza con il Pd guidato da Matteo Renzi, dal quale Rossi, insieme a Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema, si è “smarcato” mesi fa e con il quale non sembra disponibile a riabbracciarsi, almeno fino a quando il leader democrat continuerà a strizzare l’occhio più a destra che a sinistra.
     
    L’incontro – E’ questa la barra che Rossi innesta al fondo di una due giorni in Calabria nella quale – rimarca – «ho riscontrato con piacere una voglia di sinistra e una partecipazione militante che fa ben sperare». La presentazione dei candidati catanzaresi di “Leu” si intreccia con un’attualità politica che risveglia gli ideali della sinistra, a partire dalle vicende di Macerata che «ridanno attualità – sostiene  Arturo Bova – al tema dell’antifascismo, da rilanciare con forza davanti a segnali di ritorno a un triste passato».  Lo evidenzia anche Stumpo, che aggiunge: «Qualche tempo fa abbiamo detto che bisognava stare attenti all’avanzata della destra e ci hanno tacciato di essere conservatori e nostalgici, adesso tutti si affannano a professarsi antifascisti. Il compito della politica è capire le cose prima, dopo è inutile. Per questo – aggiunge Stumpo – in campagna elettorale mettiamo al centro una proposta di sinistra che comprende la difesa dei lavori della Costituzione e quindi l’antifascismo: perché è preoccupante che i 5 Stelle nel Crotonese candidino un personaggio che platealmente si ispira al fascismo ed è preoccupante che la Lega sempre nel Crotonese candidi un oscurantista contrario persino alle donne che lavorano».  Rossi rincara: «Ho letto una dichiarazione del ministro Minniti secondo cui il fascismo e il nazismo sono morti. Certo, sono morti, anche grazie alle lotte di un grande fronte democratico, ma possono rinascere se si abbassa l’attenzione. E sono convinto che, nel momento in cui si è deciso di mettere il tappo e non ci si preoccupa di cosa succede in Libia, si rischia di alimentare la destra fascista, nazista e anche Salvini. Nè è possibile che si risolva il problema con le deportazioni di Berlusconi, l’idea di rimpatriare 600mila persone: non è pensabile questa soluzione, come si fa? Con quali fondi? Insomma – rileva il governatore della Toscana – ci sono in giro proposte strampalate e molte proposte sbagliate».
     
    Parola ai candidati – L’antifascismo è in cima ai pensieri anche dei candidati che prendono la parola, Aldo Rosa (Camera-collegio uninominale di Catanzaro), Maria Antonietta De Fazio (Senato-collegio uninominale Catanzaro-Vibo) e Silvio Primerano (Camera-collegio uninominale Vibo-Soverato). Rosa si sofferma anche sugli altri “cavalli di battaglia” del programma di “Liberi e Uguali”, a partire dal lavoro «e dalla necessità di tutelarne la dignità massacrata da scelte come il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18: noi vogliamo batterci per i diritti negati ma come sinistra di governo e non di testimonianza». La De Fazio ricorda che «”Leu” è l’unica forza che vuole ridare valore al lavoro, al contrasto alla criminalità organizzata per combattere disoccupazione e sottosviluppo e alla scuola da rilanciare dopo il taglio di 8 miliardi subiti negli ultimi anni». Primerano evidenzia come «”Liberi e Uguali” è in realtà l’evoluzione della grande battaglia referendaria di dicembre 2016, che abbiamo condotto non per cacciare Renzi ma per tutelare la Costituzione e i suoi principi fondanti tra cui la laicità delle istituzioni». A loro e a tutti i candidati arriva il ringraziamento  «per il grande entusiasmo» di Bova, che, dopo aver annunciato l’imminente approvazione della legge regionale anti-‘ndrangheta, sottolinea come «“Liberi e Uguali” non schiera nessun trasformista ma tanti volti nuovi espressione dei territori».
     
    Sanità – Anche la sanità è al centro dell’attenzione di “Liberi e Uguali”, come rimarca Rossi con riferimento alla situazione della Calabria, caratterizzata – annota – «da un commissariamento che non può più continuare perché in questo settore non si può solo tagliare ma si deve anche investire». Stumpo ricorda che proprio in Calabria, a Vibo, nei giorni scorsi il candidato premier  Grasso ha presentato la proposta di “Leu” di rilancio della sanità pubblica, aggiungendo: «Finora la politica ha guardato alla sanità solo in termini di primariati e di gestione del potere, adesso si deve dare priorità ai cittadini, e comunque il Pd deve finirla di fare finta di essere al tempo stesso pro e contro il commissariamento in Calabria, perché alla fine di queste manfrine – afferma Stumpo – il risultato è solo la caduta dei livelli essenziali di assistenza in Calabria».
     
    Il “convitato di pietra” – E’, comunque, il Pd il “convitato di pietra” di gran parte dei ragionamenti di “Leu”. Rossi è chiaro: «Il Pd a trazione renziana non può andare d’accordo con noi. Mi sembra che stia prendendo piede l’ipotesi di larghe intese con un Berlusconi redivivo, riapparso anche grazie alle politiche di Renzi, e poi forse c’è un Maroni che si sta preparando a fare la quinta colonna aprendo un dibattito interno alla Lega con una parte più disponibile alle larghe intese. Renzi – sostiene il presidente della Regione Toscana – ha molto “renzizzato” il Pd, la sinistra interna è stata schiacciata, Emiliano non ha avuto spazio. Mi sembra che Renzi punti a portare in Parlamento un manipolo di fedelissimi per poi agire come meglio ritiene e fare le larghe intese, e noi combatteremo contro questa prospettiva». Secondo Rossi quindi «l’unico voto utile è per noi, per  “Liberi e Uguali”, perché anzitutto rassicuriamo che non andremo con la destra, e questa è già una novità nel panorama politico degli ultimi anni. Inoltre, vorrei dire ai tanti amici e compagni rimasti nel Pd che se ci rafforziamo dopo le elezioni anche loro, se vogliono fare una battaglia dentro il Pd, saranno più forti in questa battaglia. E poi, dopo le elezioni, abbiamo bisogno di costruire un partito e dare alla sinistra italiana – conclude il presidente della Regione Toscana –  un partito serio, una sinistra di governo, con un programma credibile ma anche con molta passione e con un orizzonte ideale di superamento delle diseguaglianze». 
     

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