Ladispoli. Il Pd: “Vietare l’aula consiliare a Casapound”

LADISPOLI – Vietare l’utilizzo dell’aula consiliare a Casapound. Lo chiede il circolo locale del Partito democratico in previsione dell’annunciata iniziativa politica della formazione di estrema destra, cui il Comune ha concesso la disponibilità della sala di Piazza Falcone.

“Se è vero che la democrazia, al contrario delle dittature, garantisce la libertà di pensiero – affermano dal Pd – è altrettanto vero che non si può accettare l’esaltazione di periodi e metodi che hanno portato alle rovine del 1945, quando l’Italia ha dovuto rimuovere le macerie e costruire, con fatica, la libertà, il benessere e la dignità di fronte al mondo. Facciamo appello alle forze democratiche della nostra città perché sia isolato e respinto ogni tentativo di riportare indietro il tempo della Storia. Chi organizza sfilate paramilitari e inneggia con simbologie fasciste non rispetta la Costituzione Italiana. Come ha sottolineato un’importante testata giornalistica locale, il convegno del 15 gennaio di Casapound ha i connotati della campagna elettorale con la presenza del candidato presidente alla Regione Lazio, Mauro Antonini, ma con ‘l’alibi’ dell’assegno mensile di 500 euro ai bambini di ‘razza italiana’ nati da famiglie non bisognose e con l’intento di contrastare la natalità degli stranieri ‘che metterebbero a repentaglio la sopravvivenza dei nostri tratti’. Maternità e infanzia sono importanti tasselli del tessuto sociale che però non si possono trattare con la logica antistorica ‘dell’appello alle pance delle donne’”.

A tal proposito il Circolo PD di Ladispoli annuncia che si sta attivando per organizzare un’assemblea pubblica dedicata alla sensibilizzazione e l’informazione della cittadinanza sull’accesso al reddito di inclusione, già introdotto con il decreto legislativo n.147 del 15.09.2017 ed approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri in data 29 agosto 2017, “che rappresenta il nuovo sussidio universale nazionale contro la povertà delle famiglie che risiedono in Italia e che entrerà in vigore al posto del SIA (sostegno inclusione attiva) a partire dal mese di gennaio 2018”.