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Verso le elezioni: e adesso tocca all'ex premier Matteo Renzi

Dopo le recenti visite di numerosi big nazionali, il Pd provinciale guarda ad un possibile arrivo del leader. La situazione al momento attuale

E ora manca soltanto Matteo Renzi, che in provincia di Frosinone dovrebbe arrivare, via treno, il 3 oppure l'8 novembre.
Bisogna vedere quale sarà la tappa: se Frosinone oppure Cassino. Certo è che dopo l'arrivo di diversi leader di primo piano, l'iniziativa del segretario rappresenterà un ulteriore tassello. Nel capoluogo è venuto il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, per la presentazione del suo libro. Poi, seppure a Priverno, quindi in provincia di Latina, c'è stato il ministro dello sport Luca Lotti, ospite di un'iniziativa congiunta dei senatori Claudio Moscardelli e Francesco Scalia. In quell'occasione in prima fila c'era pure la senatrice Maria Spilabotte. Dal punto di vista territoriale, però, quell'appuntamento avvenne praticamente al confine tra la provincia pontina e quella ciociara. Un doppio endorsement, per Scalia e Moscardelli.
Lunedì scorso è stata la volta di Maria Elena Boschi, sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio, che ha visitato due "eccellenze" dell'area industriale di Frosinone, l'Aviorec e la Carmesi. Al suo fianco il deputato Nazzareno Pilozzi. Inutile aggiungere che nei mesi scorsi in Ciociaria è venuto più volte il presidente nazionale del Pd Matteo Orfini, referente dell'area di Francesco De Angelis.
Intanto il segretario provinciale Simone Costanzo ha fissato la due giorni di conferenza programmatica del Pd sul territorio: appuntamento alle Terme di Pompeo per l'11 e 12 novembre. Subito dopo quindi la visita di Matteo Renzi. Una conferenza programmatica con sei tavoli tematici, sullo stile quindi della Leopolda. Un appuntamento che nella sostanza sarà una sorta di congresso programmatico. Con i leader locali "oscillanti" tra la necessità di fare squadra per dare maggiore forza alle istanze del territorio e la determinazione di lavorare per ottenere una candidatura eleggibile anche a dispetto del compagno di partito. Francesco De Angelis, per esempio, ha messo nel mirino una candidatura blindata nel listino proporzionale della Camera, confidando nello scatto decisivo di Matteo Orfini al tavolo delle trattative dell'ultimo minuto (l'unico che conta davvero).

Mentre Nazzareno Pilozzi punta sul ruolo di Maria Elena Boschi per giocarsi le sue carte come candidato nel collegio uninominale del nord della provincia, quello del maggioritario. Mentre sia Francesco Scalia che Maria Spilabotte potrebbero ottenere una designazione nel listino proporzionale del Senato, anche se bisognerà calibrare gli equilibri unitamente a quelli della provincia di Latina. Il collegio plurinominale, infatti, potrebbe comprendere i due territori. In ogni caso a "disegnare" queste circoscrizioni penserà il Governo entro trenta giorni dall'approvazione del Rosatellum 2.0 da parte del Senato. Le variabili però non mancano, perché Scalia potrebbe giocarsela nel maggioritario, sempre per Palazzo Madama. Anche lui cercherà la spinta decisiva all'interno dell'area di appartenenza, da Luca Lotti e Lorenzo Guerini quindi.
Simone Costanzo (AreaDem di Franceschini), invece, guarda ad una candidatura nel collegio sud della Camera, uninominale e maggioritario. Però ci sono altri esponenti del Pd che non staranno con le mani in mano e cercheranno in ogni modo di giocarsi le proprie carte. Il presidente della Saf Mauro Vicano (area De Angelis) un pensierino al Senato lo sta facendo. Così come Sara Battisti, "azionista di maggioranza" al pari di De Angelis nella componente di Orfini, riflette sugli spazi a disposizione nei listini proporzionali.
Per quanto riguarda invece la Regione, si riparte dai due uscenti: l'assessore Mauro Buschini e il consigliere Marino Fardelli. Ma bisognerà vedere sia gli altri posti a disposizione che le quote rosa. Oltre naturalmente al listino, se rimarrà e con quali numeri. In ogni caso Antonella Di Pucchio, Maria Paola D'Orazio e Barbara Di Rollo scrutano già l'orizzonte. Non sono le sole. Se poi uno dei parlamentari uscenti (Maria Spilabotte o Nazzareno Pilozzi) dovesse essere tenuto in considerazione per le regionali, allora le carte verrebbero sparigliate.

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