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Presentata querela

Volantini contro Moraglia sulle chiese di Venezia

L'ex vescovo della Spezia, in odore di porpora da diversi anni, oggetto di accuse infamanti. La lettera ai fedeli: "Offese che fanno soffrire la Chiesa, una ferita sanguinante".

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Sembra una vicenda estrapolata dai primi capitoli di un romanzo di quelli da cui Hollywood trae linfa e ispirazione. Una serie di volantini sono comparsi nottetempo su alcune delle chiese del centro storico di Venezia. Contengono accuse nei confronti di monsignor Francesco Moraglia, già vescovo della Spezia dal 2005 al 2012 prima di passare al Patriarcato della Serenissima. Gli scritti lo dipingono intento a fare lobbying per diventare cardinale in tempo per il prossimo eventuale Conclave e tirano in ballo cinque sacerdoti del capoluogo veneto.
I volantini sono ovviamente anonimi e contro anonimi la Curia veneziana ha presentato querela negli scorsi giorni. Ci sarebbero peraltro delle immagini registrate da un impianto di videosorveglianza che hanno immortalato l’autore delle affissioni. “Io prego continuamente per coloro che hanno ispirato, scritto e affisso i volantini diffamatori, celandosi dietro un imbarazzante anonimato. Tali offese hanno fatto soffrire e ferito profondamente la nostra Chiesa che è in Venezia e tutti coloro che veramente la amano, servendola ogni giorno, come voi sacerdoti fate insieme ai diaconi, a tanti laici e laiche, consacrati e consacrate che, con generosità, si spendono per il Vangelo. Tale ferita, ancora sanguinante, dobbiamo viverla come discepoli di Gesù, con i suoi sentimenti e soprattutto con fede e con il desiderio di perdonare. Chi veramente ama la Chiesa non compie gesti come quelli di cui siamo stati spettatori attoniti in questi giorni”, ha scritto Moraglia in una lettera aperta ai fedeli.

“Tale ferita, ancora sanguinante, dobbiamo viverla come discepoli di Gesù, con i suoi sentimenti e soprattutto con fede e con il desiderio di perdonare – continua il messaggio – Chi veramente ama la Chiesa non compie gesti come quelli di cui siamo stati spettatori attoniti in questi giorni. In questo momento di grande sofferenza e prova, desidero ringraziarvi di cuore per la vicinanza che avete dimostrato in questi giorni in cui alcuni nostri confratelli sono stati offesi nel loro onore, di preti e di uomini, in modo vile e profondamente disonesto. Sono vicino con affetto anche ai familiari, ai genitori, ai fratelli, alle sorelle, agli amici e alle comunità di quanti sono stati così feriti e che ora soffrono, anche avvertendo tutta l’impotenza di non poter manifestare pienamente il loro dolore. Io prego continuamente per coloro che hanno ispirato, scritto e affisso i volantini diffamatori, celandosi dietro un imbarazzante anonimato. Tali offese hanno fatto soffrire e ferito profondamente la nostra Chiesa che è in Venezia e tutti coloro che veramente la amano, servendola ogni giorno, come voi sacerdoti fate insieme ai diaconi, a tanti laici e laiche, consacrati e consacrate che, con generosità, si spendono per il Vangelo”. Monsignor Moraglia era già stato escluso dalla porpora da Papa Francesco, nonostante le previsioni, nei concistori che si sono susseguiti tra 2014 e 2018 (qui l’articolo).

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