Reddito di Cittadinanza, non si dovrà presentare la domanda. La Calabria si prepara

E' una delle misure più attese, e discusse, propo

E’ una delle misure più attese, e discusse, proposte dal nuovo governo. Il reddito di cittadinanza, secondo quando dichiarato dal vice-premier Di Maio, partirà nei primi mesi del 2019. Scontato sottolineare come si tratti di una misura che riguarderà da vicino la Calabria, regione con un alto tasso di disoccupazione.

La notizia del giorno è che non si dovrà presentare la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. Ad annunciarlo è il vice-ministro all’Economia, Laura Castelli, in occasione della manifestazione M5S. “Il reddito è una misura che cambierà il modo di pensare – ha sottolineato -. È una rivoluzione culturale ” perché non bisognerà più “andare a chiedere allo Stato: fammi la cortesia”.

“Non sarà il cittadino – ha dichiarato Castelli- che dovrà vagare chiedendo: ‘scusi ma io ho diritto al reddito?’. Sarà lo Stato a venire da voi e a dirvi: voi avete diritto al reddito”. “Per troppo tempo questo non è successo”, ha rimarcato il sottosegretario.

“E’ un nuovo paradigma, lo Stato – ha continuato – ti prende per mano, ti accompagna e ti ridà dignità e la dignità ti permette di rimetterti in piedi, di formarti e anche domani di fare un lavoro che non avresti mai immaginato di fare”.

Per il reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l’impiego ci sono “10 miliardi (9+1)”, ha ricordato. “C’è ancora molto lavoro da fare ma il reddito – ha affermato Castelli dal palco – è una delle più grandi occasioni che questo Paese ha”.

“Aiutateci a fare in modo – ha aggiunto – che non ci sia più paura verso il reddito di cittadinanza. Io lo sento, in tanti mi dicono che temono finisca nelle mani di chi non merita, noi invece – ha assicurato – stiamo studiando a puntino le misure affinché non vada nelle mani sbagliate. Allontaniamo la paura”, ha concluso.

INFO E REQUISITI

Un testo specifico e definitivo non è stato ancora stilato, ma i membri del governo, in particolare Luigi Di Maio, hanno già anticipato chi potrà godere della misura, quali sono i requisiti e come verrà erogata.

L’assegno previsto copre fino a 780 euro mensili, in presenza di specifici requisiti.

Coloro che hanno un reddito pari a zero hanno diritto all’importo per intero, mentre per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro. La quota del reddito di cittadinanza cambia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. Ad esempio in una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico il sussidio sale fino a 1.630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014 euro.

Chi ha una casa di proprietà non ha diritto all’intera quota ma a questa viene detratta una quota definita “affitto imputato”, che ammonta a 380 euro.

Per evitare che il reddito di cittadinanza si trasformi in un incentivo alla inoccupazione o al lavoro nero, i disoccupati dovranno iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di qualificazione professionale e non potranno rifiutare tre offerte di lavoro consecutive.

Ecco i requisiti:

°Essere maggiorente (avere cioè più di 18 anni)
°Essere disoccupati o inoccupati
°Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT
°Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
°Essere residenti in Italia da almeno 10 anni

 

TEMPI E MODALITA’

Una volta ottenuto il reddito di cittadinanza (erogabile per un massimo al momento fissato in 3 anni) sarà necessario rispettare alcune regole per mantenere il diritto a percepirlo, proprio per evitare che le persone decidano furbescamente di non lavorare o lavorare in nero al fine di percepire questa elargizione economica.

I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi a un centro per l’impiego e offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili. Sarà inoltre previsto frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale. Sarà obbligatorio accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute.

L’assegno ricevuto non può essere speso in contanti. Si tratta di una sorta di social card su cui viene caricato l’importo, che sarà spendibile per via elettronica.

La card si può usare attraverso un bancomat, il tesserino sanitario o un’apposita applicazione per smartphone. Non è possibile prelevare l’importo in contanti da uno sportello bancario.

Questo vincolo è volto a tracciare gli acquisti. Solo alcuni beni potranno essere acquistati. Tra questi ci sono i beni di prima necessità, capi di abbigliamento o affitti immobiliari. Sono esclusi beni superflui come prodotti elettronici ecc.

L’importo è spendibile solo in Italia e non all’estero, “per far crescere l’economia e limitare le spese fuori dall’Italia”, come ha specificato il vicepremier Di Maio.