Forza Italia Crotone: dubbi su riapertura aeroporto. “Pugliese titubante verso Sacal”

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“Ancora una volta, infatti, su un tema di vitale importanza come quello della riapertura dello scalo crotonese, il Sindaco, non si sa sulla base di cosa, ha ritenuto, contrariamente a quanto affermato finora sul ricorso al Consiglio di Stato di Sagas, di rinunciare agli atti del procedimento amministrativo finalizzato a rimettere in discussione, fondatamente, l’affidamento della gestione dello scalo avvenuta nei confronti di Sacal. Ciò senza alcuna discussione, neanche con i capigruppo, dinnanzi al consiglio comunale”.

È quanto afferma in una nota una delegazione di Consiglieri crotonesi di Forza Italia che “spera, e soprattutto prega affinché la notizia della riapertura per il prossimo primo dicembre sia seria e concreta, che l’attività volativa riprenda al più presto e soprattutto che l’eventuale riapertura sia affidata ad un piano industriale concreto e di lungo periodo. Non vorremmo, infatti, come accaduto in passato in qualche occasione, che il vettore ci lasci a piedi nel momento in si rende conto che l’attività non è remunerativa”.

“Se ce ne fosse stata l’occasione – ha proseguito il gruppo - avremmo infatti chiesto al Sindaco quali siano stati i documenti prodotti da De Felice ed Oliverio in sede di assemblea di Sagas che lo hanno convinto a rinunciare al ricorso. Avremmo voluto sapere, per esempio, se c’è un contratto con una o più compagnie già sottoscritto da Sacal ovvero una lettera di intenti. O anche, e soprattutto, se la riapertura dello scalo sarà supportato da risorse economiche adeguate, chi mette i soldi e quanti, e quindi in ossequio ad un nuovo piano industriale. Sappiamo, infatti, cosa prevedeva il piano industriale di Sacal e sappiamo anche che la sua gestione non è del tutto pacifica e concorde”.

“Le divergenze tra i soci pubblici e privati non rappresentano il contesto ideale per gestire 3 aeroporti, di cui 2 da rilanciare e sviluppare. Inoltre il bilancio di Sacal parla chiaro: al 31.12.2016 si è registrata una perdita di 1.500.000 euro che accumulata a quella pregressa arriva ad un totale di 5.500.000 euro. Il Cda – spiega Fi - ha deciso pertanto di ripianare 2.000.000 di euro attraverso un prelievo dal capitale sociale (somme sottratte agli stanziamenti prima previsti per investimenti) mentre altri 3.500.000 di euro dovranno essere ripianati dai soci privati e pubblici.

"Con questi numeri, e con l’aria che tira tra i soci, il gestore unico non ci dimostra di essere particolarmente affidabile soprattutto nel lungo periodo e non vorremmo che la decisione assunta dal Sindaco sia stato il frutto amaro di un accordo politico-elettorale anziché la decisione presa da un amministratore secondo principi di trasparenza e imparzialità e con la lungimiranza necessaria per risolvere definitivamente il problema".

Per queste ragioni, e non avendo altri strumenti a disposizione, il gruppo consiliare di Forza Italia ha depositato questa mattina una formale interrogazione al Sindaco affinché si abbiano risposte ai numerosi quesiti posti.

“Ma il dubbio è forte. La tempistica ci lascia perplessi. Dopo anni - continuano - il clima istituzionale tra Regione e Comune, per il tramite degli Sculco, parrebbe essersi rasserenato. Le frizioni con il Governatore Oliverio sono state sotto gli occhi di tutti. Addirittura, oggi, all’esito dell’accordo di San Giovanni, pare che in un convegno prossimo futuro saranno snocciolate una serie di attività concrete per il rilancio di Crotone che il duo Regione-Comune metterà in campo. Come se le azioni di governo, quelle serie e concrete, debbano essere ancora annunciate e mai messe in atto. Di solito prima si fa e poi si dice cosa si è fatto – sostiene ancora la delegazione - addirittura, Renzi ha annunciato che sono disponibili 3 miliardi di euro per le infrastrutture. Bene. Ma dove sono? Perché ne parla solo ora. Poteva stanziarli prima. Perché la ss 106 è ancora in questo stato. Perché il MasterPlan è fermo?" – si chiedono i consiglieri.

“E’ chiaro e lampante che è iniziata la campagna elettorale e che gli interessi elettorali abbiano prevalso rispetto alla buona Politica, quella di cui il territorio avrebbe invece bisogno. Inizia, per l’ennesima volta in questa maledetta terra, la compravendita dei voti con le tasche dei cittadini. Perché questo è appena successo. Riapre l’aeroporto, speriamo, e certamente rimarrà aperto fino ad aprile 2018. Dopo le elezioni si vedrà, magari quando i nodi verranno al pettine. Quando i soldi per tenere aperto l’aeroporto non ci saranno. Ma le poltrone, allora, saranno già occupate" – prosegue con sarcasmo Fi.

“Purtroppo solo il tempo potrà essere galantuomo: la nuova clientela, oggi, a nostro avviso, può basarsi solo ed esclusivamente su ciò che di concreto e buono fai per la gente. Governare bene e dare risposte – closa nota - fin quando gli elettori questuanti continueranno a guardare solo ed esclusivamente al proprio orticello e non decideranno diversamente nulla cambierà. Il cambiamento è culturale. Ma costa!”