La storia di Consonno, da borgo a città dei balocchi

LA STORIA DI CONSONNO, DA BORGO A CITTA' DEI BALOCCHI

Gli studi su Consonno

L'antico borgo di Consonno e la sua successiva distruzione per realizzare la città dei balocchi sono stati oggetto di numerose tesi di laurea e studi universitari, sia dal punto di vista storico, che architettonico od ambientale. In questa pagina pubblicheremo i riassunti di questi studi. Preghiamo chi ne avesse fatto di inviarceli per arricchire il sito. Inauguriamo questa pagina con una tesi di laurea che ha trattato anche di Consonno e della chiesa di San Maurizio.

Per inviare tesi e studi

“Il Minareto del benessere – Recupero del Villaggio turistico Bagno a centro wellness”

Si tratta di una tesi di laurea in  Ingegneria Edile - Architettura dell’ ing. Veronica Besana conseguita presso il Politecnico di Milano - Polo Regionale di Lecco, anno accademico 2006/2007.

Ecco una simulazione del recupero dell’Edificio Orientale a centro wellness: si tratta della vista sulla piscina esterna collegata con la vasca interna. Viene riproposto il porticato storico costituito da una struttura tubolare in acciaio e infine i due blocchi vetrati presenti ospitano le aree relax del centro benessere.

Il materiale cortesemente inviatoci dalla dottoressa Veronica Besana è estremamente ricco ed interessante. Lo stiamo pubblicando gradualmente nell'apposita sezione "Minareto del Benessere" che vi invitiamo a visitare.

"Cronaca di un delitto annunciato"

Si tratta di una interessante ricerca di Franco Cavalleri, fondatore e direttore del Centro Studi Sviluppo Territorio. Laureatosi in Gestione ambientale presso la The Open University di Milton Keynes, in Inghilterra, può contare anche su un Diploma in Environment and Development e un altro in Geography. Giornalista indipendente, ha collaborato con numerose testate quotidiane e periodiche italiane. Potete scaricare l'intera ricerca in .pdf cliccando qui.

"Consonno - Tra non luogo e spazio pubblico"

Si tratta di una interessante ricerca sociologica di Davide Ferrario sul ruolo sociologico di Consonno in Brianza con allegate anche interessanti interviste ai frequentatori di Consonno. Potete scaricare l'intera ricerca in .pdf cliccando qui.

 

L'oratorio di San Maurizio a Consonno

Tratto dalla tesi di laurea in storia " La chiesa di Santo Stefano di Garlate, tre secoli di storia parrocchiale" della dottoressa Anna Albo conseguita presso l'Università degli Studi di Milano, anno accademico 2003/2004.

La chiesa di San Maurizio a Consonno nel 1950 (foto di Flavio Crippa, da "Olginate Ieri e Oggi" - Comune di Olginate 1984)

L’oratorio di San Maurizio di Consonno faceva anticamente parte della pieve di Garlate, ma anche dopo il passaggio del titolo di prepositura ad Olginate nel 1574 ad opera del cardinale Carlo Borromeo, rimane in ogni modo annesso alla parrocchia di Garlate. Nelle visite pastorali che si susseguono nei secoli molto spesso viene citata la comunità di Consonno con l’oratorio ad essa annesso e sempre più di frequente viene messa in evidenza la distanza che intercorre tra la chiesa parrocchiale d Santo Stefano e la piccola comunità dislocata a più di un’ora di cammino dal paese e raggiungibile solo attraverso un impervio sentiero. Nel “ Piano per la pieve” del 1788 si dice che a Consonno ci sono 168 abitanti e che la distanza dalla parrocchia è di 3 miglia e poiché l’oratorio ha un proprio sacerdote si ipotizza di creare una parrocchia autonoma rispetto a quella di Santo Stefano, ma il progetto non viene realizzato. L’oratorio di San Maurizio è dipendente dalla parrocchia di Santo Stefano sin da epoca lontana ed è situato in un paesino di appena 230 abitanti, posto ad occidente su un altopiano che dista un’ora e mezza di cammino dalla parrocchiale. Gli abitanti sono buoni, religiosi, gran lavoratori che si aiutano nei momenti di difficoltà ed hanno il granaio in comune dal quale ogni famiglia attinge secondo le proprie necessità. Questo piccolo agglomerato rappresenta un bell’esempio di solidarietà contadina dove quel poco che si possiede è a disposizione dell’intera comunità. Il paesino di Consonno è di proprietà dei conti di Pusiano e pare che anticamente fosse sede di un’antica abbazia forse soppressa da Giuseppe II con le sue riforme in materia ecclesiastica. Si tratta di una comunità ancora completamente dedita all’agricoltura ed i suoi principali prodotti sono il gelso, il grano e i boschi di castani i cui frutti vengono raccolti e fatti essiccare e fungono da principale elemento dell’alimentazione contadina. La coltivazione del gelso diventa un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’industria serica della zona, ma Consonno rimane estraneo agli eventi proprio per la sua posizione isolata e conserva quasi integralmente la vecchia saggezza contadina. Poiché a causa della distanza i parrocchiani scendono raramente in parrocchia, l’oratorio dedicato a San Maurizio diventa un elemento fondamentale per la comunità. Il sacerdote investito della cura di quelle anime ha il permesso di svolgere le normali funzioni religiose, amministrando tutti i sacramenti a sola eccezione di quello del matrimonio, per ricevere il quale è necessario recarsi in parrocchia. A Consonno esistono anche un battistero ed un cimitero autonomo per tumulare i defunti. Un miglioramento delle condizioni di vita ed il conseguente aumento della popolazione, rendono insufficiente la capienza della piccola chiesetta per l’intera popolazione, così don Carlo Caroni decide di ampliarla contando sull’attiva partecipazione dei fedeli, che oltre a elargire offerte, contribuiscono prestando opera di manovalanza gratuita. I proprietari della fornace si occupano della cottura dei mattoni e del reperimento del legname necessario ai forni. I lavori hanno una matrice artigianale e infatti non viene richiesto nessun intervento degli esperti; per questo l’ampliamento, pur risultando sufficiente, è in realtà poco armonioso con la struttura preesistente creando a colpo d’occhio uno scarso risultato estetico, in quanto i piloni risultano troppo larghi rispetto al resto della chiesa. Nella prima visita pastorale del cardinale Carlo Andrea Ferrari del 1899 la frazione di Consonno risulta essere la più numerosa tra quelle appartenenti alla parrocchia di Santo Stefano e continua a mantenere la sua autonomia risentendo in modo relativo di tutte le trasformazioni sociali ed economiche del territorio circostante.