Milano, 23 ottobre 2017 - 17:19

A rischio il leopardo delle nevi: ogni giorno un esemplare scompare

La popolazione di questi maestosi mammiferi si è ridotta drasticamente negli anni: oggi ne sopravvivono tra i 4 e i 6 mila esemplari. Un fondo internazionale prova a tutelarli

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È uno dei simboli della fauna himalayana, il suo rappresentante più iconico e maestoso. Bellissimo, con lo sguardo penetrante dei suoi occhi di ghiaccio. E regale, con il manto bianco costellato di macchie scure. Ma il leopardo delle nevi non se la passa bene: la popolazione si è ridotta negli anni a poche migliaia di esemplari e le statistiche dicono che ne scompare almeno uno al giorno, in una inarrestabile progressione. A minacciarlo sono i cambiamenti climatici, il degrado dell’habitat, i conflitti tra le popolazioni locali, l’azione dei bracconieri. Oggi è la giornata mondiale dedicata a questo magnifico animale e le associazioni ambientaliste, tra cui il Wwf , tornano a lanciare l’appello per una tutela dei territori in cui vive. Per garantire la biodiversità che con la sua presenza, al vertice della catena alimentare, riesce a garantire in equilibrio. E per aiutare anche le popolazioni locali, che dalla salvaguardia dell’ambiente possono trarre le risorse per la propria sussistenza. L’obiettivo, sostenuto dai leader dei 12 Paesi in cui il «Fantasma delle Montagne» vive che si sono incontrati ad agosto per definire un piano di azione comune, è di creare entro il 2020 almeno venti aree protette a tutela della specie. Da affiancare a progetti di sviluppo sostenibile che non comprimano le economie del luogo. Il Wwd ha raccolto 200 mila firme per sostenere queste iniziative e le ha consegnate ai capi di governo coinvolti.

I numeri della mattanza

A minacciare la sopravvivenza del leopardo delle nevi sono spesso le stesse popolazioni che intravedono nell’allevamento del bestiame una fonte di maggiore reddito e, di conseguenza, nella «panthera uncia» un nemico da eliminare. Un compito di cui molti bracconieri si fanno volentieri carico. Secondo lo Snow Leopard Trust, organizzazione internazionale che porta avanti diversi progetti di conservazione della specie, tra il 2008 e il 2016 sono stati uccisi tra i 220 e i 450 esemplari per ogni anno, con una media di un animale scomparso ogni giorno. Le perdite maggiori si registrano in Cina, Mongolia, Pakistan e India. In tutti questi Paesi la caccia illegale rimane il nemico numero uno.

La concorrenza del cachemire

Ma non è solo un problema di bracconaggio. Gli ampi spazi in cui un tempo il leopardo viveva in prosperità, sono stati via via occupati da allevamenti, tra cui quelli di capre per la produzione di pregiato cachemire, la cui domanda è in costante crescita in tutto il mondo. Pecore e capre selvatiche, che erano le prede naturali del leopardo delle nevi, sono a mano a mano scomparse insieme alla possibilità per questa specie solitaria di incontrarsi e riprodursi.

Obiettivo: ripopolazione

«Il leopardo delle nevi - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, partner italiano dello Snow Leopard Trust - è uno dei più elusivi tra i grandi felini, difficilissimo da monitorare da parte dei ricercatori in campo. Ad oggi, non si ha la certezza assoluta dei dati ma si stima la presenza di una popolazione totale che oscilla tra i 3.920 e i 6.390 esemplari, classificata come “vulnerabile di estinzione” da parte dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura». Nel parco veronese sono ospitati due esemplari di leopardo delle nevi, Nudan e Samira. «Contiamo su di loro - sottolinea ancora Avesani Zaborra - per allevare esemplari che se sarà possibile e necessario, un giorno dovranno tornare a ripopolare le vette dell’Asia centrale».

Le campagne di conservazione

Sono diversi i parchi nel mondo che, assieme ad associazioni, fondazioni, aziende private e artisti, contribuiscono alle attività del Trust. Una settantina, per la precisione. Tanti, ma meno della metà dei circa 160 giardini zoologici che ospitano esemplari di leopardo delle nevi. La maggior parte non partecipa ai programmi di conservazione. I progetti di salvaguardia consistono soprattutto nello studio e nel censimento dei leopardi in libertà e nell’affiancamento alle popolazioni locali nella protezione della fauna domestica e nel rilancio delle economie attraverso il progetto Snow Leopard Enterprises. Le donne, per esempio, vengono aiutate ad avviare attività come la produzione di manufatti in lana che possono incrementare le entrate delle loro famiglie. Vengono poi avviati piani di vaccinazione del bestiame che contribuiscono a ridurre la diffusione di patologie tra gli animali, aumentando la stabilità economica delle famiglie e riducendo le minacce che gravano sui leopardi delle nevi. Ci sono infine assicurazioni sul bestiame permettono ai pastori di essere rimborsati per le perdite di animali ad opera dei leopardi delle nevi. A ciò si aggiunge un’opera di sensibilizzazione dei pastori sull’importanza della protezione del leopardo delle nevi in Cina, India, Kyrgyzstan, Mongolia e Pakistan.

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