14 febbraio 2018 - 17:55

Ogni tre minuti nel mondo un bambino muore di cancro

Oggi la Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile promossa da Fiagop. Il lancio dei palloncini dorati per riconoscere il coraggio e l’eroismo dei bambini e dimostrare sostegno loro famiglie

di Fausta Chiesa

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Ogni tre minuti nel mondo un bambino muore di cancro e proprio il cancro continua a essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici tra le malattie non trasmissibili. Anche in Italia, ogni anno si ammalano di tumore 2.200 bambini e adolescenti e un bambino su 650 ha meno di 15 anni. Negli ultimi anni si sono raggiunti buoni livelli di cura e di guarigione per leucemie e linfomi, mentre rimangono ancora basse le percentuali di guarigione per tumori cerebrali, neuroblastomi e osteosarcomi.

Per riaccendere i riflettori sul fenomeno e sensibilizzare le istituzioni si celebra oggi la XVI Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile – International Childhood Cancer Day «ICCDAY», che ha lo scopo di informare il pubblico, sensibilizzare le istituzioni e riconoscere apertamente il coraggio, la forza e l’eroismo dei bambini e degli adolescenti colpiti dalla malattia. La giornata è promossa nel mondo dall’organizzazione Childhood Cancer International (Cci), network globale formato da 188 associazioni di familiari di bambini e adolescenti malati di cancro che attraversa 96 Paesi e in Italia dalla la Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica (Fiagop Onlus), rappresentante sul piano nazionale di trenta associazioni di genitori e socio fondatore Cci. «Non possiamo fare finta che il problema non esista, il cancro in età pediatrica è un’emergenza e richiede immediati interventi mirati, sia sul piano terapeutico che in ambito sociale – dichiara Angelo Ricci, presidente Fiagop - chiediamo ai medici, alle famiglie, alle istituzioni di lottare insieme, affinché tutti i bambini e gli adolescenti abbiano presto accesso alle cure più avanzate e mirate e tutto il supporto necessario durante il periodo della malattia, dal momento della diagnosi, durante le terapie, e nella fase di follow-up, in modo che possano ottenere una guarigione vera, tanto nel corpo, tanto nello spirito».

Tante le iniziative organizzate nel nostro Paese: alle 11, dalle piazze e ospedali di oltre 40 città saranno lanciati in cielo 15mila palloncini dorati biodegradabili con il nastro d’oro, simbolo dell’oncologia pediatrica. L’iniziativa vuole riconoscere il coraggio, la forza, l’eroismo dei bambini e degli adolescenti malati e dimostrare apertamente sostegno alle loro famiglie. Il lancio avverrà sia nelle città delle federate Fiagop che in quelle di molte altre associazioni che hanno aderito all’iniziativa. Alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, personale medico, genitori, bambini e adolescenti in cura e guariti, volontari, la stampa. La federazione invita tutte le cittadine e i cittadini a manifestare concretamente il loro supporto morale ai bambini e agli adolescenti che hanno avuto la sventura di essere colpiti dal cancro e ai loro genitori attraverso un piccolo quanto significativo gesto solidale: inviare all’indirizzo info@fiagop.it una loro foto con il palloncino e/o il nastro d’oro corredata da un pensiero di vicinanza e sostegno. Le foto saranno postate sulla pagina Facebook della federazione.

A livello mondiale più di 300mila nuovi casi sono diagnosticati ogni anno (una stima in difetto poiché in molti Paesi non esiste un registro dei casi); seimila nuove diagnosi in Europa. Fare una stima globale dei casi di cancro infantile è complesso perché i dati reali sono disponibili soltanto per un quinto della popolazione mondiale e principalmente per i Paesi ad alto reddito. Nei Paesi a basso reddito la mancanza di registri, di diagnostica e di conoscenza del cancro non permettono, infatti, di raccogliere dati in modo congruo. Nonostante questo l’American Cancer Society, in collaborazione con Iarc (International Agency for Research on Cancer) e Uicc (Union for International Cancer Control), ha provato a organizzare i dati disponibili arrivando a stimare l’incidenza globale annua tra i 50 e i 200 casi per milione per i bambini sotto i 15 anni e tra i 90 e i 300 per milione per gli adolescenti dai 15 ai 19 anni.

I dati sono contenuti nel nuovo dossier di Soleterre «Salute è giustizia sociale». I casi di cancro infantile costituiscono meno dell’1% dei casi di cancro totali nei Paesi ad alto reddito e il 4% in quelli a basso reddito. Piccoli numeri, considerando la piaga globale del cancro, ma che fanno del tumore infantile una delle maggiori cause di morte in età pediatrica nel mondo occidentale. Tra i 5 e i 14 anni il tumore rimane la seconda causa di morte nei Paesi ad alto reddito, la terza/quarta nei Paesi a medio reddito e l’ottava nei Paesi a basso reddito (dove le malattie infettive sono ancora la principale causa di morte e disabilità dei minori). Le cifre di riferimento di chi si occupa di cancro infantile rimangono quelle tra i 175mila e i 250mila nuovi casi all’anno, la maggior parte dei quali (tra l’85% e il 90%) appare in Paesi in via di sviluppo dove le possibilità di sopravvivenza sono molto basse.

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