Milano, 2 dicembre 2017 - 23:16

Il sindaco (sceriffo) di Domodossola: «Multo i ragazzi che sporcano»

Lucio Pizzi, 54 anni, amministra Domodossola dopo essere stato eletto con una lista civica di centrodestra. «Ho messo 13 telecamere, non mi sfugge nulla»

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«Il mio compito di amministratore è quello appunto di amministrare la città», dice molto seriamente il sindaco di Domodossola. «E di dare risposte ai cittadini che hanno appoggiato il mio programma basato su ordine e disciplina. Chi sgarra paga». Nei giorni scorsi ha fatto notizia lo sgarro di una ragazzina di sedici anni multata di 5 mila euro (pagheranno i genitori) per aver fatto pipì sotto un portico del centro storico. Erano le cinque del mattino. La scena è stata ripresa da una delle 13 telecamere fatte installare dal sindaco Lucio Pizzi, 54 anni, professione bancario, eletto con una lista civica sostenuta da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Il quale ha energicamente dichiarato una personalissima guerra, a colpi di telecamere, a chi non rispetta le regole in materia di decoro: cacca dei cani non raccolta (lui preferisce: abbandono delle deiezioni), aiuole danneggiate, pipì fatta per le strade, urla notturne e quant’altro.

Il primo cittadino

Non è un fan di Facebook, precisa, ma usa il social per informare la cittadinanza. Il trasgressore della norma viene identificato? Lui posta: nomi, date, cifre. Per esempio: «In data 5 ottobre tre minorenni hanno rovinato i fiori dell’aiuola di via Degli Osci, 70 euro di multa a tesa». «La mattina dell’8 ottobre una ragazza ha urinato in Piazza Mercato angolo Piazza Mellerio. E stata identificata e ai suoi genitori è stata applicata la sanzione prevista per gli atti contrari alla decenza». Il sindaco Pizzi non ha parlato con il padre e la madre della ragazza e non ritiene la multa di cinque mila euro eccessiva. «Non è mio compito parlare con i genitori. Se la vedrà il comando dei vigili. Per quanto mi riguarda dico che è stata applicata la legge. Peraltro i soldi vanno allo Stato, neanche al Comune. Se fosse capitato a me? Avrei preso a schiaffi mia figlia, avrei supplicato il prefetto di darle il massimo della pena e naturalmente non l’avrei presa bene». Il sindaco non ha figli (non è sposato e vive con la sua compagna madre di una ragazza) ma se li avesse, giura, si chiederebbe cosa fanno all’alba in giro per la città. «È una questione culturale. Insomma parliamoci chiaro. Se ho promesso ordine e disciplina è perché qualcuno s’è lamentato, commercianti, cittadini».

La collocazione

Domodossola è così sporca? «Preciso intanto che le telecamere si trovano nel salotto della città, il centro storico. Luogo di richiamo nel fine settimana di molti giovani. Che non sempre si comportano come dovrebbero. Diciamo la verità: era diventato un orinatoio. Io faccio applicare il codice». Servirebbero forse anche bagni pubblici, non le pare sindaco? «Ci stiamo pensando, stiamo individuando due punti dove metterli vorrei fare come in Svizzera, ma loro hanno un senso civico che noi non abbiamo. E poi, mi permetto di fa notare, i bar sono aperti fino alle due del mattino». Andiamo avanti. Una signora è stata multata di 400 euro perché non ha raccolto la cacca del cane. «Esatto: Il 15 novembre alle ore 19.40 ha omesso di raccogliere la deiezione del proprio animale in Piazza Repubblica. Spero di non dover arrivare al punto di chiedere la prova del Dna per risalire ai padroni». Su Facebook ha anche scritto di una ragazza che ha rotto una fioriera di un privato esposta davanti un negozio mentre stava litigando con il suo fidanzato. Le sue telecamere vedono (forse) troppo. «Chi si comporta correttamente non ha nulla da temere. Non sono un maestro. Però vogliamo chiederci come si educano i nostri figli? Io ero pure molto vispo da piccolo ma i miei sapevano cosa facevo, dove andavo. E mi tenevano a freno». Ordine e disciplina. «Già, non indietreggio. Il mio programma, votato dai cittadini».

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