Milano, 3 novembre 2017 - 08:53

Sequestrato carico di «droga del combattente»: «Traffico gestito da Isis». Che cos’è il tramadolo

Oltre 24 milioni di compresse dell’oppiaceo sintetico bloccate in Calabria dalla Finanza. Il carico proveniva dall’India ed era diretto a Misurata, in Libia

shadow

E’ conosciuta come la «droga del combattente». Una pastiglia di tramadolo costa, infatti, 5 dollari. Viene per lo più smerciata in tutto il Medio Oriente e si crede che i combattenti dell’Isis ne facciamo un uso continuo. Era diretto proprio in Libia il carico composto da 24 milioni di compresse sequestrato venerdì al porto di Gioia Tauro dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Ufficio antifrode della Dogana. Era stipato in cartoni su una portacontainer, proveniente dall’India e diretta a Misurata, città chiave della Libia sino a qualche tempo fa occupata dai jihadisti.

Aumenta le prestazioni

Il tramadolo, sostanza oppiacea sintetica viene usata soprattutto negli scenari di guerra. Ma uno studio scientifico che arriva dalla Spagna dall’Università di Granada, sostiene che il tramadolo è una sostanza utilizzata per aumentare le prestazioni, in determinate condizioni. La ricerca ha permesso di stabilire, per esempio, che il tramadolo ha migliorato la potenza dei ciclisti di circa il cinque per cento. La Guardia di Finanza è arrivata al sequestro allertata dai colleghi della Dea(Agenzia federale antidroga statunitense), che già a maggio scorso aveva individuato un traffico di tramadolo, 36 milioni di pastiglie, occultate in bottiglie di shampoo e sequestrato al porto di Genova.

Dall’India

Il tramadolo è una sostanza che si produce in Europa e come tale deve attenersi ai principi comunitari in ambito farmaceutico. Quello proveniente dall’India, fanno sapere i finanzieri, era sprovvisto del foglietto illustrativo. Le confezioni erano anche prive di qualsiasi indicazione sulla composizione del farmaco che in Italia deve essere necessariamente prescritto con ricetta medica. Per di più il tramadolo sequestrato a Gioia Tauro era stipato in un container dove la temperatura non era adatta a garantire il trasporto della sostanza oppiacea. Questo ha permesso alle Fiamme Gialle di intervenire e bloccare il prodotto in transito. Il carico sequestrato ha un valore di 50 milioni di euro. L’ipotesi degli investigatori, che hanno agito sotto le direttive della procura distrettuale di Reggio Calabria, è che il mercato mediorientale si rifornisca della sostanza prodotta in India proprio per dribblare le normative comunitarie europee, evitando così i controlli sul farmaco e la sua destinazione. Il tramadolo è conosciuto anche con il nome di «droga del combattente»: ne fanno uso oltre ai soldati anche chi deve lavorare oltre dieci ore di seguito per riuscire a sconfiggere la fatica. In Medio Oriente il tramadolo non è illegale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT