Milano, 27 novembre 2017 - 15:12

Alitalia, frizioni governo-Lufthansa
Modello Swiss, ma Roma vuole di più

I temi delicati della rinegoziazione dei contratti e del passaggio da Sky Team a Star Alliance. In secondo piano le offerte di easyJet e del fondo Usa Cerberus

shadow

Una nuova società. L’ingresso in un’altra alleanza. L’ok della Commissione europea. Il dialogo con i sindacati e la rinegoziazione di tutti i contratti. Potrebbero volerci anche tre anni prima di vedere Alitalia all’interno del Gruppo Lufthansa, ma ad oggi i tedeschi vengono visti da Roma come l’interlocutore più credibile a cui affidare l’ex compagnia di bandiera. E però sull’offerta si potrebbe consumare la rottura: il governo italiano chiede di più, Lufthansa lascia aperto uno spiraglio, ma fa capire che «l’impianto resta quello presentato ai commissari straordinari», sintetizzano al Corriere della Sera due fonti coinvolte nelle trattative che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlare. Un incontro — aggiungono da Alitalia — «nel quale si è discusso su cosa dovrà essere il vettore nei prossimi 10-15 anni».

Le altre due offerte

In secondo piano, per ora, restano easyJet, low cost numero due d’Europa, e il fondo americano Cerberus. La compagnia britannica (che ha anche una licenza austriaca e svizzera) sta ragionando sull’acquisizione di una piccola parte. Il biennio 2018-2019 sarà delicato. Ci sono i costi da sostenere per il riavviamento della fetta di Air Berlin (67 milioni di euro di perdite nel 2018 allo scalo di Berlino Tegel, altri 112 milioni di spese — una tantum — di «voci straordinarie») e la Brexit. «È ipotizzabile che easyJet si prenda una parte per assicurarsi gli slot e gli asset a Malpensa/Linate e Roma Fiumicino», spiega Oliver Clark della società specializzata FlightGlobal. «A loro interessa essere prime nelle grandi città europee». La compagnia britannica preferisce non rilasciare dichiarazioni. Poi c’è Cerberus. Il numero uno del fondo americano ha mostrato il suo interesse durante un incontro con i vertici di Alitalia alla vigilia della scadenza dei termini per la presentazione delle proposte di acquisto. «E ora c’è questa ipotesi di mettere in mezzo easyJet, il governo e i sindacati: troppi soggetti con interessi divergenti», analizza Clark. «Lo scopo del fondo è fare profitti. L’esecutivo e le sigle servono a far sottoscrivere un nuovo contratto con i dipendenti per aumentare la produttività, ma con retribuzioni inferiori e tagliare i costi». Contattata Cerberus sceglie la linea del silenzio.

Le tappe

A Colonia si pensa alla Nuova Alitalia. L’ad Carsten Spohr ha spiegato che i colloqui dureranno ancora a lungo (oltre la primavera) perché al governo italiano l’offerta non soddisfa. Ma ha anche sottolineato come per sopravvivere Alitalia debba entrare in grandi realtà. Quando — e se — si arriverà a un accordo i tedeschi vorrebbero muoversi sull’esempio di «Swiss Air». Si crea una nuova società dove Lufthansa ha una piccola quota e intanto si chiede il via libera all’acquisizione alla Commissione europea. Dato il posizionamento di Alitalia sul mercato domestico qualcosa sarà ceduta ad altre compagnie: Ryanair, per esempio, potrebbe trovarsi con qualche slot a Milano Linate. Una volta ottenuto l’ok da Bruxelles Lufthansa acquista ulteriori quote e procede con l’integrazione operativa.

L’alleanza

Il capitolo più delicato è quello delle alleanze. Alitalia passerebbe da Sky Team a Star Alliance, dove regna Lufthansa). Quest’ultima vuole un supporto ulteriore sull’asse Europa-America per rispondere agli accordi delle rivali Delta, Virgin Atlantic, Air France, Klm e China Eastern. «Non commentiamo, è una cosa che riguarda le attività di un vettore membro», replicano da Star Alliance. Risolti questi nodi Lufthansa diventa proprietaria della Nuova Alitalia pagando l’ultima tranche. «A quel punto l’ex compagnia di bandiera avrà dimensioni più ridotte, ma con un rafforzamento del lungo raggio», prevede Clark. Solo allora si capirà anche su quale numero di dipendenti nella nuova realtà si sono accordati Roma e Colonia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT