2 aprile 2018 - 22:24

Ferragni, Fedez e Leoncino «l’influencer»: fa pubblicità a sua insaputa?

Ha appena 15 giorni e le sue foto griffate piacciono a milioni di persone. Ma tutti assicurano: niente sponsor, sono solo regali (e 2 genitori orgogliosi)

di Elvira Serra

shadow

Il più giovane influencer del mondo ha quindici giorni e due cognomi: Lucia Ferragni. I post su Instagram di cui è protagonista piacciono in media ad almeno un milione di persone. La sua prima foto ufficiale da solo, a due giorni dalla nascita, ha conquistato 2.275.421 «cuoricini» e 39.200 messaggi di auguri.

C’era da aspettarselo: mamma Chiara è stata eletta da Forbes la Instagram It Girl del 2017 con 12,4 milioni di follower; papà Fedez è il rapper più famoso d’Italia, con 5,3 milioni di follower. La domanda sorge spontanea: possibile che il leoncino più popolare del web faccia già sponsorizzazioni, a sua insaputa? La risposta è secca: no. Lo dice chi conosce bene i neogenitori: è assurdo pensare che possano lucrare sul bambino. La verità è molto più banale: le aziende specializzate nel mondo dell’infanzia stanno mandando montagne di doni al bellissimo e fotogenico Leone (per la cronaca, è la copia in miniatura del padre, ma «senza difetti», come ha scritto lo stesso Fedez il 22 marzo). E mamma e papà scelgono di vestirlo con quello che a loro piace di più, come farebbe qualsiasi altra coppia di genitori.

Un hashtag copiatissimo

Chiara Ferragni e Federico Leonardo Lucia stanno semplicemente continuando a raccontare momenti privati e pubblici con la noncurante libertà di sempre, la stessa che ha permesso loro di arrivare al cuore dei fan senza mediazioni, solo con l’ausilio di qualche filtro (di cui non hanno neanche bisogno). Poi, è chiaro che Petit Bateau è stato super felice di vedere una sua tutina addosso a #LeoncinoMio (è l’hashtag copiatissimo con cui mamma e papà commentano i loro post con il figlio): era il primo ritratto a due giorni dalla nascita nel Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, il 19 marzo scorso.

Il calzino di Fedez

Non ha pagato il marchio francese, quindi, non hanno pagato Chicco, Versace, Nike e gli altri brand che più o meno velatamente compaiono nelle istantanee pubblicate ogni giorno dalla mamma o dal padre. E ricordate il calzino Ikea che indossava Fedez con il bambino in braccio, seduto nella poltrona dell’ospedale californiano? Belen Frau, amministratrice delegata della multinazionale in Italia, alla nostra domanda diretta ha replicato divertita: «Giuro che è stata un’iniziativa sua, noi non vendiamo le calze... Ma gli abbiamo risposto che invece possiamo dargli una mano con la culla!».

Solo regali, niente sponsorizzazioni

Sono regali, non sono sponsorizzazioni. Una bella fortuna, è vero. Anche se a rendere Leone un bambino fortunato, banalmente, è di essere molto amato. Dalla mamma: «Quando ho visto i tuoi occhi per la prima volta, è stato il momento più potente della mia vita». E dal papà: «Alla fine capisci che per alcuni anni ci educano i genitori, per il resto della nostra esistenza lo fanno i figli». Il resto, per adesso, sono smorfie, sorrisi, sbadigli, un cane geloso, una casa fantastica. «La nostra favola», scrive Chiara da Los Angeles. To be continued (continua).

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT