18 febbraio 2018 - 09:25

Voli Italia-Kenya, Alitalia cancella
la rotta per Nairobi: «Pochi aerei»

Messaggio ai passeggeri che avevano comprato i biglietti. La compagnia italiana preferisce concentrarsi sulle tratte profittevoli. In un anno flotta ridotta del 4%

di Leonard Berberi - lberberi@corriere.it

(foto Reuters) (foto Reuters)
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La nuova destinazione di Alitalia compare ancora lì, nella mappa a pagina 139 del numero di febbraio di Ulisse, la rivista di bordo. Un approdo, spiega il sito ufficiale della compagnia, per scoprire il «fascino della natura africana e della cultura locale». E tutto questo grazie ai voli «attivi dal 28 marzo 2018» da Roma a Nairobi. Solo che nonostante le pubblicità e gli annunci non ci sarà alcun collegamento diretto dall’Italia al Kenya. Non con Alitalia, almeno. L’ex vettore di bandiera ha deciso di cancellare la tratta ancora prima di inaugurarla, avvisando i viaggiatori che avevano acquistato i biglietti con un messaggio.

Il ripensamento

La rotta Fiumicino-Nairobi a pieno regime prevedeva quattro voli settimanali operati con gli Airbus A330. Ma ai piani alti di Alitalia — dal 2 maggio 2017 in amministrazione straordinaria — hanno deciso diversamente perché di fatto la compagnia non ha la flotta di lungo raggio sufficiente a coprire i diversi collegamenti intercontinentali. In questi mesi l’obiettivo principale dei tre commissari straordinari è aumentare i ricavi presentando così conti migliori agli aspiranti nuovi proprietari. Meglio allora puntare di più sulle tratte che — fanno filtrare — vanno bene. «Come la Roma-Delhi. O la Milano-Tokyo che dagli attuali cinque voli la settimana passerà a sette da aprile».

La rotta per Nairobi ancora presente nel numero di febbraio 2018 di Ulisse, la rivista di bordo di Alitalia La rotta per Nairobi ancora presente nel numero di febbraio 2018 di Ulisse, la rivista di bordo di Alitalia

La gestione delle rotte

L’altra tratta africana — quella di Johannesburg (dall’8 aprile) — resta confermata, fanno sapere al Corriere della Sera. «Per il lungo raggio, il segmento di viaggio più profittevole per le compagnie aeree, abbiamo bisogno di ulteriori macchine che coprano le città extra-europee, ma siamo in regime di amministrazione straordinaria e ovviamente non possiamo prendere altri velivoli, nemmeno in leasing», spiegano dal quartier generale. «Per questo ci concentriamo più sulle rotte che vanno bene così da aumentare le entrate». La voce più maligna, smentita però dai piani alti del vettore tricolore, sostiene che il passo indietro di Alitalia sia stato un modo per non fare concorrenza ad Air France — compagnia partner e di certo interessata al futuro dell’azienda — che dal 25 marzo avvierà i voli diretti Parigi-Nairobi.

La riduzione della flotta

Da un’analisi approfondita del Corriere sulla flotta si scopre che in dodici mesi Alitalia ha ridotto la disponibilità di circa il 4%. Se al 28 febbraio 2017 si contavano 123 velivoli — 20 di CityLiner, 103 della compagnia «madre» (25 di lungo raggio, 78 di corto-medio) — al 17 febbraio 2018 la divisione regionale ha mantenuto la stessa flotta di Embraer, mentre Alitalia ha aumentato di uno i jet di lungo raggio (è il Boeing 777-300 preso a noleggio), ma si è «sbarazzata» di sei velivoli utilizzati per i collegamenti nazionali e continentali. Di questi quattro Airbus A320 — presi in leasing da Aircraft Leasing & Management (ALM) — lo corso ottobre sono andati alla low cost americana Allegiant.

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