20 febbraio 2018 - 23:14

Palermo, Ursino (Forza Nuova) legato e pestato: perquisizioni in corso

Massimo Ursino sorpreso per strada all’uscita dal lavoro. È stato lasciato esamine in un lago di sangue a due passi dalla stazione Lolli, fra tanta gente che correva sotto la pioggia, mentre il commando si dileguava. Il leader Fiore in città sabato

di Felice Cavallaro

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PALERMO Dopo una notte di medicazioni e fasciature, di controlli e analisi, lascia prima delle 11 del mattino l’ospedale Civico di Palermo il leader di Forza Nuova picchiato a sangue martedì sera da sei sconosciuti. Il naso rotto cerchiato dalle fasciature, occhi pesti, un po’ claudicante compare da un’uscita secondaria dove in macchina lo attendono la moglie e una militante del gruppo, Lidia Renna, candidata alle Politiche, capolista del movimento. Un abbraccio e via. “Si, verso casa. Per un po’ di sano riposo. Ma nel pomeriggio tutti in sede a Forza Nuova”, sussurrano dileguandosi nel traffico cittadino, seguiti dalla polizia che non molla vittime ed aggressori anche nel tentativo di bloccare il rischio di una spirale di vendette.

Le indagini: cinque giovani sotto torchio

E per questo sono sotto torchio alla Digos cinque giovani, tutti militanti di organizzazioni e centri sociali dove si anniderebbe il gruppo entrato in azione in via Dante per sorprendere Ursino all’uscita dalla sua bottega di tatuaggi, a due passi dalla sede di Forza Nuova. Due obiettivi centrati da bombe carta già l’anno scorso a febbraio. Inizio di una escalation che ha registrato aggressioni e scazzottate da una parte e dall’altra. Con Ursino sempre al centro delle polemiche. E nel mirino di una variegata serie di movimenti e gruppi non sempre capaci di prendere le distanze dagli antagonisti più violenti, raccolti secondo le indiscrezioni nei locali di un ex carcere di via San Basilio e al “Malarazza”, un edificio dell’istituto dei sordomuti a due passi dalla prefettura, in via Cavour, così ribattezzato da studenti e giovani perquisiti nella notte. Adesso gli interrogatori e l’esame di “materiale di interesse investigativo”, come dicono ermeticamente in questura, cercando di dare un nome alle due voci che si sentono bene nel video girato da una ragazza del gruppo squadrista di via Dante. Il video rilanciato poco dopo l’aggressione con una mail ad alcuni siti. Una sorta di agghiacciante rivendicazione. Perché, mentre si odono le grida lancinanti di Ursino, la ragazza minimizza divertita, proprio sorridendo: “Ma è uno scherzo, non è niente...”. E una voce maschile s’insinua: “Eri tu che mi cercavi. Dici che cercavi a me?”. E sul quesito scatta un altro grido della vittima che incassa l’ennesimo calcio

Violenza nell’aria

Era nell’aria da giorni lo scontro tra Forza Nuova e una serie di sigle, tutte di sinistra, decise a impedire il comizio del leader nazionale Roberto Fiore annunciato per sabato prossimo. Ma che si arrivasse a una aggressione stile Anni di piombo, con un gruppo di ragazzi armati di spranga per picchiare a sangue il segretario provinciale dell’organizzazione, non se lo aspettava nessuno. E forse nemmeno Massimo Ursino, il numero uno della formazione di estrema destra, vittima di una aggressione violenta. Sorpreso e accerchiato alle sette di sera in pieno centro da sconosciuti che le stesse sigle antagoniste e il Forum antirazzista adesso criticano, come fa il sindaco Orlando: «Ci costituiremo parte civile contro questi squadristi».

La sequenza

La sequenza dell’aggressione è agghiacciante. Legato mani e piedi con nastro da imballaggio, massacrato di botte, una manganellata sul cranio, Ursino è stato lasciato esanime in un lago di sangue sul marciapiede di via Dante, a due passi dalla stazione Lolli, fra tanta gente che correva sotto la pioggia, mentre il commando si dileguava. Compresa una ragazza che ha filmato la bravata con un cellulare. Un video approdato un’ora dopo su alcuni siti per mostrare il pestaggio mentre sulle grida lancinanti della vittima ridacchia una voce femminile: «Non è successo niente, è uno scherzo...». E dopo qualche ora è arrivata anche una rivendicazione anonima inviata agli organi di stampa: «Chi afferma che esista una “minaccia fascista”, — c’è scritto — a Palermo come in tutta la Sicilia, dovrà ricredersi. Sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo...».

Il dirigente forzanuovista

Non è la prima volta che Ursino è coinvolto in episodi di violenza: è stato arrestato nel luglio 2006 e successivamente condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Nel giugno 2005, con altri due complici, aveva invece aggredito con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a «motivi razziali». Nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194 sull’aborto.

Le lesioni

Il dirigente di Forza Nuova è stato inizialmente ricoverato al Civico di Palermo sotto osservazione, fra medicazioni e Tac di controllo: la prognosi è di venti giorni, per una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. Quarant’anni, draghi e colorate figure floreali fino al collo, esperto in materia, il suo lavoro, Ursino è maestro di tatuaggi nella bottega di via Marconi da dove era uscito percorrendo appena duecento metri prima di essere accerchiato. «Erano vestiti di nero, avevano i volti coperti da sciarpe...», ha sussurrato con un filo di voce ai portantini dell’ambulanza arrivata in via Dante e ai funzionari della Digos che stanno raccogliendo in zona le immagini delle telecamere di sorveglianza nella speranza di potere identificare gli aggressori. Proprio ieri Ursino, la moglie terrorizzata a casa con due bimbi, aveva lanciato un allarme sul rischio di scontri fisici: «L’estrema sinistra vuole un ritorno agli Anni di piombo». E ancora in una nota diffusa in mattinata: «Tornano all’attacco dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata...».

L’ipotesi

Riferimento chiaro a quanto accaduto mercoledì scorso, quando due bombe carta sono state lanciate contro la sede del movimento in via Villino Florio e davanti alla saracinesca del negozio di tatuaggi dello stesso Ursino. Ma adesso il pestaggio rischia di scatenare una spirale di reazioni che polizia e carabinieri sperano di potere controllare, anche in vista di un comizio che per alcuni non s’ha da fare. A cominciare dai più irriducibili avversari dell’estrema destra, gli antagonisti dei centri sociali che fanno base nei locali dell’ex carcere di via San Basilio e di altre aggregazioni dove qualcuno si vanta perfino di avere tra le proprie fila qualche pugile, uno dei quali soprannominato «Spaccaossa».

Boldrini: l’antifascismo non è violenza

In mattinata è arrivata la condanna dell’accaduto da parte della presidente della Camera e candidata per Liberi e Uguali Laura Boldrini: «Condanno la brutale aggressione di Palermo ai danni di un esponente di Forza Nuova. I violenti non usino l’antifascismo per giustificare le loro azioni , l’antifascismo è una cultura di pace».

Forza Nuova: «Niente resterà impunito»

Sull’accaduto Forza Nuova ha diffuso un comunicato per stigmatizzare l’aggressione ma anche per annunciare reazioni: «Palermo, vile e grave aggressione al dirigente nazionale di FN Massimo Ursino. È il risultato della grave campagna di odio scatenato dalle forze e dalla stampa di regime contro il nostro movimento. Massima solidarietá al camerata aggredito, nulla resterá impunito!». Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova, ha commentato così l’episodio: «Dopo una campagna d’odio seminata dal Gruppo Espresso e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e Uguali, si scatena l’odio comunista contro Forza Nuova

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