12 gennaio 2018 - 21:28

Facebook cambia il suo algoritmo: «Prima i post degli amici»

Il social cambia l’algoritmo per tornare a connettere le persone
(e la pubblicità saprà tutto di noi)

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Il fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha annunciato un cambiamento sostanziale nell’algoritmo che gestisce il flusso dei post che due miliardi di persone vedono quotidianamente sul proprio profilo. D’ora in poi, verranno privilegiati gli aggiornamenti di amici e familiari a scapito dei post delle pagine, siano esse news o pubblicità. È probabilmente il più importante cambiamento della piattaforma da quando è nata.

«Ritorno alle origini»

Per Zuckerberg, è «un ritorno alle origini», al social che mette in contatto le persone. Dal momento in cui le «pagine» sono state invase da post sponsorizzati, articoli di giornale e pubblicità varia, gli utenti hanno via via iniziato a farne un «uso passivo»: guardano video, leggono articoli, ma condividono e intervengono meno. Ma il vero valore di Facebook sono gli utenti. Che ovviamente quando accedono al social preferiscono vedere le foto del matrimonio del parente più che una pubblicità, seppur profilata. Ed ecco perché, almeno ufficialmente, Zuckerberg è corso ai ripari. È evidente che un cambio così repentino porta con sé alcuni punti oscuri che solo il tempo saprà chiarire.

«Brutto e cattivo»

Facebook è diventato «brutto e cattivo» da quando si è rivelato uno straordinario strumento in mano ai proliferatori di fake news. Ma questo nuovo aggiornamento non le limita, anzi. Se una notizia viene veicolata da un amico, siamo più portati a credere sia vera, anche se non lo è. Le fake news saranno meno diffuse, ma rischiano di essere più influenti. Stesso ragionamento per la propaganda estremista che raramente viene promossa da «pagine»: sono spesso profili, siano di persone in carne e ossa o finti. L’aggiornamento dell’algoritmo non lava dal peccato originale dei social: la «filter bubble». Eli Pariser, autore del libro omonimo, già nel 2011 parlava del rischio di una limitazione «della nostra esposizione a nuove informazioni». E, vivendo nella bolla,«ci guardiamo allo specchio e ci convinciamo che ciò che è importante per noi lo sia per tutti», come ha sostenuto Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione a Oxford. Nasce così il fenomeno delle «echo chambers» (camere dell’eco) per il quale le idee scambiate tra persone che la pensano in modo uguale non fanno che rafforzare il loro pensiero senza più metterlo in dubbio. Questo pericolosissimo aspetto mai risolto dei social network potrebbe addirittura aumentare con il nuovo algoritmo. L’altro punto oscuro riguarda il modello di business. Facebook è un’azienda privata che guadagna. E per la quale vale il detto che «se il servizio è gratis, allora il prodotto sei tu».

Cosa cambia su Facebook? Le novità spiegate dal social network
In che cosa consiste l’aggiornamento di Facebook?

Le interconnessioni

Favorire le interconnessioni tra persone e esaltare le comunità, significa spingerle a fornire sempre più particolari della propria vita privata. La profilazione non è più solo del singolo utente ma della realtà in cui vive. Con chi interagisce, con chi è amico anche fuori dai social, con chi condivide viaggi, cene, esperienze. Facebook ridisegna il mondo come un enorme, fittissimo alveare costituito da migliaia di comunità diverse tra loro interconnesse, ma al tempo stesso divise dalla «filter bubble». Alle quali la pubblicità si potrà rivolgere con precisione chirurgica. Ma non è detto che finisca così. Perché per realizzare davvero quello che Zuckerberg vuole, cioè dare «più spazio ad amici e famiglia», un modo alternativo c’è. Quello di spegnere Facebook e smartphone e dedicare ad amici e parenti la cosa più importante: il tempo.

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