24 marzo 2018 - 16:33

Le dimissioni di Gentiloni, le consultazioni al Quirinale, il nuovo governo: ora che succede?

A Paolo Gentiloni è salito al Colle per rassegnare le dimissioni: chi sarà in carica? E cosa succederà se non si troverà l'accordo per un nuovo governo?

di Dino Martirano

shadow

Adesso tocca a Paolo Gentiloni. Con l'elezione e la proclamazione dei presidenti del Senato e della Camera, Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il governo ereditato dalla XVII legislatura ha concluso la sua corsa. Il presidente del Consiglio, infatti, alle 18 di sabato è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni (nello studio alla Vetrata, con tutti gli onori) nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella, che lo ha pregato di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti.

L'anticipo

Fino a ieri sera, in mancanza di un accordo tra le forze politiche sulle presidenze delle Camere, l'appuntamento al Colle era stato fissato per domani mattina ma non è escluso che, vista la rapidità con cui si sono concluse le operazioni di voto, il tutto sia anticipato al pomeriggio sera.

Chi è in carica ora, se il governo d'è dimesso?

Gentiloni — le cui dimissioni dovrebbero essere comunicate ai nuovi presidenti di Senato e Camera dal segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti — resterà in carica con il suo governo per l'ordinaria amministrazione fino al giuramento di un nuovo esecutivo. Questo significa che, quand'anche le consultazioni del presidente della Repubblica dovessero portare a un incarico esplorativo nei confronti di una personalità per tentare di formare un governo, a sbrigare gli affari correnti sarà sempre l'esecutivo Gentiloni. E ancora: se nessuno dovesse riuscire a garantire una maggioranza parlamentare, e il presidente della Repubblica decidesse dunque di rimandare gli italiani al voto, a portare il Paese alle elezioni sarebbe ancora il governo Gentiloni.

Il via alle Consultazioni

Si tratta, ovviamente, di ipotesi estreme: non è mai accaduto nella storia della Repubblica italiana che a un voto sia seguito un altro voto, senza la nomina di un governo. Le Consultazioni tra il presidente della Repubblica e i presidenti emeriti, il presidente del Senato, quello della Camera e i capi delle forze politiche avranno inizio il martedì successivo alla Pasqua, il 3 aprile.

La visita dal capo dello Stato

Nel pomeriggio, come gesto di cortesia, i presidenti di Senato e Camera, Alberti Casellati e Fico, sono attesi in momenti separati dal capo dello Stato: Casellati alle 17, Fico alle 17:30.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT