20 dicembre 2017 - 16:25

Amazon, sciopero a Piacenza dopo che l’azienda ha disertato l’incontro con i sindacati

Le parti erano convocate oggi davanti al prefetto. «Troppa pressione» hanno detto i manager dell’azienda. La Cgil: «Assemblee nello stabilimento solo grazie all’intervento della polizia L’azienda però smentisce

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Sciopero immediato alla Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza), il mega snodo logistico da cui passano i pacchi del colosso di Jeff Bezos per essere distribuiti in tutta Italia. Lo stop all’attività è stato decretato dai sindacati confederali di categoria e da Ugl dopo che l’azienda non si è presentata al tavolo di confronto con la controparte convocato davanti al prefetto di Piacenza. La sospensione dal lavoro riguarderà le ultime due ore di ogni turno tra oggi, mercoledì e domani. La tensione è ulteriormente salita dopo che Amazon, secondo quanto riferisce la Cgil, ha impedito ai delegati del sindacati di entrare in azienda per tenere assemblee tra i lavoratori. Al centro del confronto sindacale c’è il miglioramento delle condizioni di lavoro, ritenute troppo logoranti.

L’azienda: «Troppa pressione»

Il faccia a faccia in prefettura era ritenuto decisivo per rasserenare il clima all’interno dello stabilimento ma poco prima dell’ora prefissata è giunto il no del colosso della logistica. «Troppa pressione», hanno fatto sapere al prefetto i dirigenti Amazon, probabilmente anche per l’annunciata presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato). I dirigenti di Amazon sono stati ricevuti in seguito in separata sede dal prefetto e successivamente hanno diffuso una nota: « In Amazon siamo impegnati a costruire un dialogo continuo e una positiva cooperazione con tutti i dipendenti e a creare un ambiente attento e inclusivo nei nostri luoghi di lavoro». Di fatto, però, il confronto non c’è stato. sindacati li avevamo già incontrati l’11 dicembre scorso e lì ci eravamo confrontati, quello di oggi per noi era solo un incontro con il prefetto» ha ulteriormente precisato Amazon.

«Assemblee dopo l’intervento della polizia»

La replica è stata l’immediata chiamata allo sciopero da parte dei sindacati e le assemblee-lampo. Queste ultime si sono svolte solo dopo che, secondo la Cgil, è stato necessario l’intervento di polizia e carabinieri per consentire l’ingresso dei dirigenti sindacali a Castel San Giovanni. Punto però smentito dall’azienda: «Avevamo chiesto di rinviare le assemblee a dopo il 26 dicembre perché per noi questi sono giorni cruciali. Non abbiamo avuto risposta dal sindacato, ma le assemblee si sono tenute regolarmente senza intervento della polizia» «Se i vertici della multinazionale si sentono `sotto pressione´ tanto da evitare vigliaccamente un incontro con i sindacati, che poteva essere risolutivo, di sicuro si va ulteriormente ad inasprire il rapporto con i propri dipendenti, gia’ ampiamente compromesso» sostiene invece Paolo Capone, a nome di Ugl. Il sindacato tiene il punto: «Chiediamo risposte concrete. E se questo vuol dire iniziare a scioperare, anche sotto le festivita’, l’Ugl sara’ al fianco dei dipendenti », avvisa Capone. E chiede di sostenere la campagna social lanciata dall’Ugl «Anche no! Tu sfrutti, io non compro» per sensibilizzare l’opinione pubblica «sulle condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i dipendenti Amazon». « Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l’unica legge che vige è quella del più forte» commenta invece per la Cgil Fiorenzo Molinari.

Il governo ammonisce Amazon

L’assenza di Amazon al tavolo della trattativa è stata subito stigmatizzata dal governo : «Nel nostro paese non puo’ considerarsi normale che un’azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale» ha detto la sottosegretaria al lavoro Paola De Micheli . «Per questo - ha proseguito - devo richiamare Amazon ad un comportamento piu’ corretto nei confronti di un territorio che ha accolto e sostenuto il suo insediamento a Castel San Giovanni, dei lavoratori che eccellono in livelli produttività’ e di un Prefetto che si sta impegnando con competenza e disponibilità’ per risolvere la vertenza».

Il precedente del Black Friday

Si tratta del secondo sciopero proclamato alla Amazon di Piacenza. Il precedente risale agli inizi del novembre scorso, in occasione del «Black Friday» quando l’azienda si apprestava a registrare un picco di ordinativi. La partecipazione non fu però larga; Amazon dichiarò una partecipazione del 10%, i sindacati del 50%. Di sicuro non scioperò nessuno tra i lavoratori a termine impiegati a Castel San Giovani, che sono all’incirca la metà dei dipendenti . Poche settimane dopo partì comunque un’ispezione da parte del Ministero per verificare le condizioni che vivono i lavoratori all’interno dell’impianto piacentino. L’agitazione di oggi avviene nel pieno delle consegne per il Natale che — come indica l’azienda sul proprio sito— sono già soggette a spedizioni accelerate per poter arrivare entro il 25 dicembre.

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